Facebook propone agli utenti di abbandonare il diritto di votare i cambiamenti

Tenendo conto del fatto che gli utenti iscritti a Facebook sono, almeno nella maggior parte dei casi, tutt’altro che bendisposti ai vari ed eventuali cambiamenti apportati al social network, sia che la cosa riguardi la mera interfaccia sia che vada ad interessare le funzioni vere e proprie, a partire dal 2009 Mark Zuckerberg ha permesso loro la possibilità di esprimere un parere in merito ai cambi di politica della corporazione mediante voto collettivo.

Nel corso delle ultime ore, però, il team di Facebook ha deciso di abolire tale sistema senza però diminuire il feedback degli utenti o almeno così dovrebbe essere attenendosi alle parole di Elliot Schrage, il vice presidente con il portafoglio di comunicazioni politiche verso il pubblico ed il mamrketing.

Trattasi di una decisione conseguenziale al verificarsi di una situazione scomoda, sia per gli utenti sia per lo stesso social network, e che nel corso del tempo non si è mai rivelata effettivamente efficace.

In linea generale, se un cambiamento di qualsiasi tipo ottiene 7000 commenti può essere oggetto di voto e se il 30% degli utenti di Facebook votano contro tale cambiamento non verrà apportato.

Tenendo conto di tali cifre indurre al voto non è poi così difficile poiché mobilitare un certo numero di persone in tutto il globo contro o pro qualcosa.

Nel 2009, tuttavia, la situazione era diversa: c’erano un numero nettamente inferiore di utenti (circa 200 milioni) e raggiungere i 7000 era davvero difficile.

Ora, come rimpiazzo per il voto, Facebook vorrebbe installare Erin Egan, un’avvocatessa venuta da Washington D.C, come suo Chief Privacy Officer e quindi come vero e proprio ufficiale di collegamento col pubblico a cui sarà possibile spedirle domande ed ottenere delle vere risposte durante un regolare webcast.

Tuttavia anche la nuova modifica inerente l’abolizione del sistema di voto dovrà però essere commentata e poi votata per poter entrare effettivamente in vigore.

Via | TechCrunch