Facebook combatte il bullismo con Time Warner

Facebook e Time Warner hanno annunciato di stare collaborando per risolvere la terribile piaga sociale del bullismo, che colpisce solitamente gli adolescenti dal carattere debole, contro i coetanei (o molto spesso più grandi) prepotenti. La partnership tra i due colossi comprende il lancio di una enorme campagna multimediale atta a limitare il diffondersi continuo del fenomeno.

Il nome della campagna è Stop Bullying: Speak Up, e oltre a coinvolgere i diretti interessati, si rivolgerà anche a social media, stampa, trasmissioni TV e radio, con l’obiettivo di raggiungere genitori ed insegnanti in modo da poter insegnar loro come fare per evitare che i più giovani finiscano vittime del bullismo.

Fenomeno del bullismo che peraltro è diventato anche cyber, trasferendosi direttamente su Facebook, il celebre social network che conta oggi oltre 750 milioni di utenti attivi in tutto il mondo. Non sono pochi i casi nei quali i fenomeni del bullismo abbiano avuto prosieguo purtroppo persino su Facebook, come se non bastassero le molestie subite a scuola dai più piccoli. Per questo, la società di Palo Alto ha ben deciso di lanciare l’iniziativa proprio in concomitanza con l’inizio della prossima stagione scolastica, con tanto di applicazione atta a limitare il diffondersi di bulli o cyber-bulli.

Secondo i dati di un sondaggio condotto dalla Associated Press, quasi la metà dei ragazzi dai 14 ai 24 anni hanno subito almeno una volta nella vita un episodio di bullismo o cyber-bullismo, cosa che naturalmente attrae l’attenzione delle principali aziende che lottano per il dominio nella grande rete.

Quindi, Time Warner, dopo aver lanciato una campagna di questo tipo su Cartoon Network, ha deciso di unire le proprie forze con Facebook e sfruttare la più grande piattaforma sociale al mondo per espandere l’iniziativa già promossa nel celebre canale di cartoni animati. C’è l’onere e l’onore di far passare l’importante messaggio di quanto sia fondamentale fermare i prepotenti nella vita reale e nella grande rete: sia per migliorare in generale ambienti reali e digitali, sia per evitare che le vittime restino segnate per sempre da episodi di questo genere.

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