Facebook: le app sanno tutto dei loro utenti

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Le applicazioni su Facebook sono in continuo aumento ed il loro utilizzo da parte della vasta utenza diviene, giorno dopo giorno, sempre più massiccio rendendo ulteriormente divertente e, al contempo, utile l’utilizzo del rinomato social network in blu.

Le app, tuttavia, potrebbero però andarsi a configurare come un vero e proprio rischio per la privacy degli utenti che se ne servono, una situazione questa che va a verificarsi in tutti quei casi in cui sia stato concesso l’accesso al proprio profilo e ai relativi dati immessi.

Si tratta di una situazione che va a verificarsi in tutti quei casi in cui un dato utente sceglie di installare un’app sul proprio profilo o, ancora, su quello degli amici (una situazione questa che accade sopratutto nel caso dei giochi) portando inevitabilmente alla condivisione dei dati che vengono conservati dall’app

Così come messo in evidenza dai ricercatori per la sicurezza dello stesso social network in blu, le app sono in grado di memorizzare una straordinaria quantità di dati facenti riferimento allo status dell’utente, alle foto ed alle immagini caricate, alla posizione geografica etc., il tutto al fine di offrire ai programmatori un quadro ben più chiaro circa la tipologia di iscritti a Facebook che si servono della risorsa che hanno scelto di rendere fruibile tramite quest’ultimo.

Per proteggersi, sempre stando a quanto suggerito dagli esperti, appare quindi opportuno effettuare le dovute modifiche alle impostazioni sulla privacy relative al proprio profilo agendo dalla sezione dedicata alle app e ai siti web scegliendo la voce Modifica da Modo in cui le persone condividono le informazioni con le applicazioni che usano.

Nonostante tali modifiche alcune applicazioni, però, potrebbero essere ancora in grado di accedere alle proprie informazioni sfruttando la condivisione con gli amici per cui per impedirne completamente l’accesso l’unica operazione valida che, in tal caso, è possibile eseguire consiste nel rimuoverne completamente l’accesso al proprio profilo.

Via | La Repubblica.it

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