Facebook e i ritardi sulla privacy in Europa

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Il fatto che Facebook raccolga le informazioni riservate del gran numero di utenti ad esso iscritti non è certo una novità ma se per quanto concerne il territorio americano tale dato non va a configurarsi come un gran problema per quanto riguarda l’Europa invece si.

Le leggi sulla tutela della privacy europee sono infatti diverse da quelle americane motivo per il quale l’ Irish Data Protection Commissioner aveva fatto richiesta a Facebook, considerando anche la presenza a Dublino di una sede del social network in blu, di rendere più trasparente la privacy policy dello stesso entro la fine di marzo dell’anno corrente.

Allo stato attuale delle cose, però, non è ancora stato apportato alcun cambiamento: il social network di Mark Zuckerberg non è quindi riuscito a rispettare gli obiettivi che erano stati prefissati per il primo trimestre del nuovo anno.

In merito a tale faccenda il team di Facebook ha comunque fatto sapere che, ad oggi, è al lavoro sulla questione in modo tale da poter rispettare gli obiettivi entro una nuova data di scadenza: la fine di aprile.

A quanto pare, però, la cosa non ha preoccupato o creato particolari problemi alle autorità e il ritardo di Facebook non avrà alcun tipo di ripercussione sull’azienda o, quanto meno, al momento non è stata resa disponibile alcuna info in merito.

Il numero degli utenti che esigono un maggior grado di trasparenza dal rinomato social network in blu appare comunque molto elevato e stando a quelle che sono le ultime informazioni rese disponibili da Europe versus Facebook si tratterebbe di una cifra corrispondente a circa 40 mila europei, 40 mila utenti tanto arrabbiati quanto, al contempo, preoccupati che hanno scelto di rivolgersi alla squdra di Mark Zuckerberg nel tentativo di conoscere la modalità adottata per il trattamento dei loro dati personali.

Via | Mashable

 

 

 

 

 

 

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