Twitter si trasforma in uno strumento prezioso per monitorare le epidemie

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Il web e, in particolar modo, l’utilizzo delle risorse di social networking costituiscono, al giorno d’oggi, uno tra i principali mezzi mediante cui diffondere e venire a conoscenza di ogni genere, o quasi, di notizia.

A “correre sul filo dei social network” e, in questo caso specifico, di Twitter, però, non sono solo le news riguardanti il mondo dello spettacolo, dell’hi-tech, dello sport o di ogni altro tipo di categoria con cui giornalmente, o giù di lì, ci si ritrova ad avere a che fare, ma anche notizie esclusive riguardanti la diffusione delle epidemie.

Quanto appena affermato è stato recentemente messo in evidenza da un recente studio condotto da alcuni ricercatori e pubblicato sulla rivista The American Journal of Tropical Medicine and Hygiene.

La ricerca, realizzata da Rumi Chunara, Jason R. Andrews e John S. Brownstein, ha avuto, nello specifico, l’obiettivo di analizzare in che modo le news e, per esser più precisi, i comunicati ufficiali degli enti governativi, vengono diffusi mediante i social media.

In particolare la ricerca ha fatto riferimento ad uno preciso episodio: quello dell’epidemia di colera di Haiti.

I ricercatori hanno infatti preso in esame tutti i tweet facenti riferimento al termine cholera ed all’hashtag #cholera relativi ai giorni compresi tra il 20 ottobre ed il 3 novembre 2010.

Dall’analisi ne è emerso che ben 65,728  tweet hanno fatto riferimento all’argomento colera durante l’arco di tempo precedentemente specificato.

Successivamente i ricercatori hanno poi sfruttato le informazioni gratuite rese disponibili da HealthMap, un servizio online che si occupa di monitorare la diffusione in tutto il mondo delle notizie relative alle malattie, mediante cui è stato possibile comprendere come durante i primi 100 giorni di diffusione dell’epidemia vi sia stata una maggiore tempestività nel propagare la notizia su quelli che, molto più comunemente, vengono definiti come media informali.

Le news in tempo reale pubblicate su Twitter sono risultate decismente ben più veloci e dettagliate rispetto alle informazioni ufficiali rese note dagli organi governativi di Haiti e tutto ciò, sempre attendendosi a quanto evidenziato dallo studio, con ben due settimane di anticipo.

Tenendo conto della rapidità e dell’intensità con la quale le news vengono diffuse su Twitter e su altri eventuali canali non ufficiali potrebbe quindi rivelarsi molto utile coadiuvarle con quanto riportato dalle fonti ufficiali, specie in casi di particolare emergenza in cui occorre agire in maniera praticamente fulminea.

Via | Mashable

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