Facebook, il 70% delle pagine sono aggiornate una volta al mese

Facebook pagine poco aggiornate

Un recente studio condotto da una social media company ha messo in evidenza come la maggior parte delle pagine presenti su Facebook e facenti riferimento ai più svariati tipi di servizi e prodotti vengano aggiornate con una frequenza abbastanza scarsa.

Nel dettaglio, il 70,1% delle pagine sono aggiornate circa una volta al mese.

Facebook è il social network preferito degli adolescenti

Facebook social network preferito adolescenti

I ragazzi e, nello specifico, gli adolescenti sono soliti servirsi, oramai da diversi anni a questa parte, di tutte, o quasi, le tipologie di servizi di social networking attualmente disponibili sulla piazza come, ad esempio, Pinterest, Facebook, Twitter etc. ma stando a quanto emerso da un recente sondaggio soltanto uno di questi è efettivamente utilizzato in maniera assidua.

Stando infatti a quanto riportato da un recente studio condoto da Piper Jaffray è Facebook il social network che più di tutti è riuscito a guadagnarsi, giorno dopo giorno, la fiducia degli adolescenti o almeno di quelli appartenti agli Stati Uniti.

Sesso? No grazie è meglio Facebook

Tutti amano Facebook e lo sappiamo. Ma chi immaginava che il social network blu fosse anche meglio del sesso? Eppure le cose stanno così, prendiamolo come un segno dei tempi e rassegnamoci.

Oggi il bisogno di passare almeno cinque minuti al giorno su Facebook, Twitter, o altri social media è diventato talmente forte da eguagliare o addirittura superare il bisogno di mangiare, fumare o di fare l’amore. Ce lo rivela un recente studio dell’Università di Chicago, dove l’impulso di accedere a Facebook è stato messo a confronto con altri impulsi, per così dire, “primari” come mangiare, bere, dormire, e fare sesso.

Studio: Facebook non causa depressione

Facebook depressione

Facebook, il social network per eccellenza, è stato più e più volte criticato per l’essere in grado di favorire l’insorgere di crisi depressive ma stando a quanto emerso da una recente ricerca medica le cose non starebbero così e l’ipotesi, già da tempo oggetto di numerose critiche, sarebbe quindi stata smentita.

Stando infatti a quanto emerso dallo studio condotto dai ricercatori della University of Wisconsin School of Medicine and Public Health non vi sarebbe alcun nesso causale tra la frequentazione dei social network, ed in questo caso specifico Facebook, e l’insorgere della depressione anche nei giovanissimi, ovvero coloro che rientrano nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 23 anni.

Facebook per animali, lo studio condotto a Oxford

Anche se per la maggioranza Facebook, ad oggi, va a configurarsi come un valido sistema mediante cui poter trascorrere, in modo più o meno utile, parte del proprio tempo per alcuni ricercatori dell’Università di Oxford, invece, andrebbe a configurarsi come il mezzo mediante cui è stato possibile individuare le relazioni sociali che intercorrono tra gli animali e, nello specifico, le cinciallegre.

L’idea è nata all’interno del Dipartimento di Ingegneria nel tenativo di creare una sorta di Facebook per gli animali al fine di poter capire chi è amico di chi, quali sono i membri dello stesso gruppo e quali uccelli si recano regolarmente insieme alla ricerca di cibo o, ancora, agli “eventi”, così come sottolineato da Ioannis Psorakis che ha guidato la ricerca.

Twitter: come, quando e quanto cinguettano gli italiani

Durante la conferenza State Of The Net di Trieste sono emersi numerosi ed interessanti dati facenti riferimento a quello che è l’attuale stato della rete italiana e, per meglio intenderci, circa quello che è il modus operandi online degli abitanti del Bel paese.

Tra i tanti argomenti affrontati sino a questo momento è stato posto l’accento anche su quello che va a configurarsi come il primo studio dedicato ai tweet degli italiani che cerca di rispondere, in maniera più o meno soddisfacente, alle domande come, quando e, sopratutto, quanto.

I social network aiutano sul lavoro, parola di Google

Social Network imprese

Stando a quella che la più recente rivelazione data da Millward Brown, una società specializzata in ricerche di mercato, e commissionata da Google, il gran colosso delle ricerche in rete, le risorse di social networking, al contrario di ciò che si potrebbe comunemente pensare, renderebbero più produttivi coloro che se ne servono durante l’orario lavorativo.

Tale conclusione, che a primo acchitto potrebbe risultare decisamente antitetica rispetto a quanto ritenuto sino a questo momento, risulta basata su un’indagine condotta in ben sette paesi europei tra i quali, oltre a Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna, Olanda e Svizzera, figura anche l’Italia.

Twitter: il 64% dei tweet sono noiosi

Il numero degli iscritti a Twitter è in costante crescita, così come testimoniano dagli oltre 500 milioni di utenti che vi accedono almeno una volta al mese ed anche dal sempre maggior quantitativo di personaggi famosi che scelgono di creare un proprio account sul ben noto servizio di microblogging.

Tenendo conto dell’enorme diffusione di Twitter non è poi così strano il fatto che, secondo le stime, il numero di tweet pubblicati su base giornaliera corrisponde a circa 175 milioni.

Facebook: rifiutare l’amicizia è deleterio per l’autostima

Sebbene Facebook vada a configurarsi come un servzio basato sul web e, di conseguenza, virtuale, essendo impiegato da un infinito quantitativo di persone in contatto tra loro molte delle azioni eseguite online potrebbero avere vere e proprie ripercussioni sulla vita reale dei singoli iscritti.

Nello specifico, stando a quanto emerso da un recente studio il rifiuto di una richiesta d’amicizia da parte di un utente è addirittura in grado di compromettere l’autostima della persona respinta.

Social network, news ed informazione: ecco i dati di Pew Research Center

Secondo un recente ed interessante studio condotto da Pew Research Center ne è emerso che soltanto un numero estremamente ridotto di utenti riceve, con una certa frequenza, news da persone che seguono su Facebook, su Twitter ma anche su altre risorse di social networking lasciando quindi dedurre, anche tenendo conto degli altri dati, che la maggior parte degli internauti preferisce cercare e visionare quelle che sono le notizie d’interesse accedendo direttamente a specifici siti internet, sfruttando motori di ricerca o, ancora, servendosi di appositi aggregatori.

Ad aver partecipato allo studio sono stati ben 3.000 intervistati e, nello specifico, circa il 9% di essi ha fatto sapere di sfruttare i servizi di social networking per accedere alle notizie d’interesse, il 36% delle persone preferisce invece leggere le news collegandosi direttamente ai siti internet dedicati, il 32% preferisce ricorrere all’impiego dei motori di ricerca per trovare notizie e, infine, il 29% ricorre generalmente all’utilizzo degli aggregazioni di news per trovare gli articoli da leggere.

Studio: Facebook ed il suo lato oscuro

Secondo quanto reso noto da una recente studio condotto da un ricercatore del dipartimento di comunicazione dell’università Western Illinois e pubblicata sulla rivista Personality and individual differences vi sarebbe un legame tra l’utilizzo dei social network e, nello specifico, di Facebook ed il narcisismo, un dato questo già evidenziato in passato ma messo ancor più in risalto dai dati recenti.

Nello specifico, secondo lo studio non è da escludere il fatto che avere un vasto insieme di amici su Facebook o su altri social network sia un dato collegabile ad un tratto della personalità definibile come “esibizionismo grandioso” o, in parole ben più semplici, narcisismo, così come indicato qualche riga addietro.

Facebook: cosa ne pensano gli utenti dell’età minima per accedere al social network?

Tutti, nessuno escluso, o quasi, hanno uno o più account su Facebook, la risorsa di social networking per eccellenza che nel giro di breve tempo ha saputo conquistare un sempre maggior numero di utenti a livello globale.

Nonostante ciò forse non tutti sanno, sebbene sia specificato negli stessi termini d’uso del social network, che per poter creare un proprio account su Facebook e, di conseguenza, per potersi servire dello stesso occorre avere un età minima corrispondente a 13 anni.

Chi usa Twitter fa più sesso di chi usa Facebook

Twittare è sexy, e fa bene alla vita sessuale degli utenti. Questo è il risultato di un nuovo studio fatto dalla marketing agency Euro RSCG che ha intervistato un campione di utenti Twitter e Facebook per un sondaggio sulle loro abitudini sessuali. Il campione comprendeva 1000 adulti residenti negli Stati Uniti che passavano molto tempo sui social network, soprattutto Twitter e Facebook.

Il questionario ha rivelato che gli utenti iscritti a Twitter sono più propensi a descriversi come “sexy”, hanno un comportamento sessualmente avventuroso e tendono anche a masturbarsi più di frequente rispetto agli utenti che sono iscritti a Facebook.

Facebook: un paradiso per gli adulti ma un inferno per i teenager

Strano ma vero, Facebook piace molto di più agli adulti che agli adolescenti, almeno negli Stati Uniti. Un recente sondaggio ha rivelato che quasi l’85 di adulti (donne e uomini) pensano che stare sul social network sia un modo piacevole di passare il tempo. Ma non la pensano così i loro figli, che su Facebook si sentono a disagio ogni giorno di più. E il motivo di questo disagio sarebbe il comportamento offensivo degli altri utenti.