Facebook per animali, lo studio condotto a Oxford

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Anche se per la maggioranza Facebook, ad oggi, va a configurarsi come un valido sistema mediante cui poter trascorrere, in modo più o meno utile, parte del proprio tempo per alcuni ricercatori dell’Università di Oxford, invece, andrebbe a configurarsi come il mezzo mediante cui è stato possibile individuare le relazioni sociali che intercorrono tra gli animali e, nello specifico, le cinciallegre.

L’idea è nata all’interno del Dipartimento di Ingegneria nel tenativo di creare una sorta di Facebook per gli animali al fine di poter capire chi è amico di chi, quali sono i membri dello stesso gruppo e quali uccelli si recano regolarmente insieme alla ricerca di cibo o, ancora, agli “eventi”, così come sottolineato da Ioannis Psorakis che ha guidato la ricerca.

Sfruttando i trasponder di cui sono stati forniti migliaia di cinciallegre i ricercatori sono quindi riusciti ad ottenere tutte le informazioni necessarie.

Le osservazioni sono state svolte in due periodi distinti: tra l’agosto del 2007 ed il marzo del 2008 e tra l’agosto del 2008 ed il marzo del 2009 ponendo appositi sensoi in ben 67 mangiatoie per uccelli disposte nelle vicinanze di Oxford.

Dalle osservazioni condotte è stato poi possibile scoprire che le singole cinciallegre non si raggruppano in stormi in modo casuale ma che tendono ad associarsi con quei membri della popolazione con cui sono soliti interagire.

In tal modo è stato quindi possibile creare, in maniera praticamente automatica, le reti sociali che gli uccelli costruiscono interagendo tra di loro ed individuando dunque le amicizie tra le cinciallegre, quali di esse erano in coppia e quali, invece, stavano per iniziare il processo di accoppiamento.

I ricercatori hanno quindi paragonato i risultati ottenuti a quanto offerto al popolo degli internauti da Mark Zuckerberg poiché nei dati che si inseriscono sul social network in blu si trovano le persone con cui si è amici, dove si è stati, e ciò che si condivide con gli altri e con lo studio condotto è stato possibile dimostrare che analizzando i dati facenti riferimento ai singoli animali si può generare, appunto, un Facebook degli animali.

Photo Credits | Flickr

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