“Diventa Rocco per un giorno”: Siffredi usa Facebook per la politica

 

Si avvicinano le elezioni amministrative 2012, in Rete sta spopolando una campagna promozionale che vede come protagonista Rocco Siffredi. Avete capito bene, si tratta del noto protagonista del mondo del porno, conosciuto soprattutto per le sue grandi doti amatorie. Rocco si candida a Sindaco di Palermo e non è certo il primo candidato proveniente dal mondo dello spettacolo a far parlare di se. Basti pensare a Cicciolina, a Vladimir Luxuria o alla recente Milly D’Abbraccio.

Barack Obama su Google Plus

Barack Obama Google Plus

Barack Obama ha fatto dell’uso dei social network un cavallo di battaglia durante la sua campagna elettorale del 2008. Partito da Facebook e Twitter, il presidente degli Stati Uniti è ora presente su anche su YouTube, Tumblr e Foursquare.

Da poche ore Obama si è iscritto anche a Google Plus, lo staff del presidente ha aperto una pagina ufficiale che ha come scomo quello di promuovere la ttività di Barack per la campagna elettorale 2012.

Mario Monti, falso profilo su Twitter

Mario Monti Tweet

Nelle scorse ore su Twitter l’account “Mario Monti Tweet” ha iniziato a pubblicare messaggi e a farsi conoscere nella Twittersfera. Il nuovo premier ha postato diversi messaggi ed ha risposto anche alle domande di alcuni utenti.

Mario Monti Tweet però non è l’account ufficiale di Mario Monti, come segnalato dall’ufficio stampa del successore (provvisorio?) di Silvio Berlusconi. Dopo poche ore di attività il profilo è stato chiuso.

Silvio Berlusconi si dimette? Su Twitter gli utenti esultano

Silvio Berlusconi

Si dimette o non si dimette? E’ questa la domanda che impazza nella blogosfera, su Facebook e Twitter in particolare. Sul sito di microblogging in particolare due tag sono diventati argomenti popolari in pochissimo tempo: #laresadeiconti e #308.

Due hashtag che stanno generando migliaia di commenti in queste ore, il popolo di Twitter è attivissimo e non vede l’ora di sapere come si concluderà questa vicenda politica.

La politica sempre più social

Cambia il modo di fare public relation, cambiano i metodi di interagire con i propri fans e cambia anche il modo di fare politica, con l’adeguamento all’utilizzo del social networking. Uno degli argomenti che sta facendo discutere il mondo degli internauti e nello specifico quello di Facebook, è l’inversione di rotta del comportamento della virtual life di Silvio Berlusconi.
Sembra proprio che il leader del PDL, a partire dallo scorso giovedì, abbia deciso di intraprendere una nuova strada rivoluzionaria per quanto riguarda la presenza politica sul social network.

Nichi Vendola, 500.000 fan su Facebook

Nichi Vendola

E’ Nichi Vendola il politico italiano più amato su Facebook, almeno a giudicare dai freddi numeri. Vendola è il primo politico nostrano a superare quota 500.000 fan sul social network di Mark Zuckerberg, per la precisione Vendola può contare su 502.722 sostenitori.

Nichi è molto attivo su Facebook, la sua pagina è ricca di contenuti, i suoi sostenitori interagiscono in maniera pacata, seria e rispettosa, cosa che raramente succede in altre fan page.

Berlusconi è l’unico leader del G8 senza profilo Twitter

Nessuno obbliga i leader del G8 ad aprirsi un profilo Twitter, tuttavia è significativo tutti loro lo abbiano fatto, ad eccezione del nostro premier Silvio Berlusconi, che conta numerosi fake accounts, ma nessuno ufficiale. Tuttavia bisogna dire che le altre personalità non mostrano certo una forte presenza sul social network.

Matthias Lufkens, il direttore associato per i media al World Economic Forum di Davos, ha seguito per anni lo sviluppo della discussione politica su Twitter, e la sua conclusione è che i capi di stato utilizzano Twitter in modo occasionale, spesso per dare notizie inconsistenti.

Nichi Vendola è il politico europeo più amato su Facebook

Nichi Vendola

Con i suoi 417.000 fan, Nichi Vendola è il politico europeo più amato su Facebook, risultato incredibile se pensiamo, ad esempio, che Nicolas Sarkozy è fermo a quota 409.000 mentre Angela Merkel non supera gli 80.000 sostenitori.

Un bel traguardo per Vendola, che oltretutto si dimostra molto attivo in ambito social, il governatore della Puglia è molto popolare anche su Twitter e YouTube, dove i suoi video raccolgono milioni di visualizzazioni.

Politikè, social network dei politici campani

Politikè

Nasce Politikè, piattaforma social dedicata ai politici campani, che si pone l’obiettivo di mettere in comunicazione diretta cittadini e personalità di spicco del mondo politico.

Al momento gli iscritti a Politikè sono 40 tra politici, sindaci ed assessori, di qualsiasi partito, senza distinzioni o schieramenti.

Social maratona: contro il ddl intercettazioni

Dopo il tam tam sul web per informare sul ddl intercettazioni e protestare contro la legge bavaglio che  esso racchiude, è partita stamattina la twitter-maratona “senza parole”, che diffonderà le idee contro la censura solo attraverso la rete. Imbavagliati, i membri del popolo viola si esprimeranno infatti solo tramite internet, direttamente dal presidio a Montecitorio che comincerà oggi alle 17.30. Anche Facebook avrà il suo ruolo di primo piano, con la pagina No al Bavaglio.

Facebook in diretta dal Parlamento

Stefano Ceccanti, classe ’61, professore ordinario di diritto pubblico comparato, non è proprio quello che si suole chiamare oggi un “nativo digitale”, ma sta cambiando ugualmente le sorti della politica italiana online. Insegna alla Facoltà di Scienze Politiche a La Sapienza, ma dall’aprile 2008 è in aspettativa perché è stato eletto al Senato per il Pd. È da qui che comincia la sua avventura pioneristica, che ieri ha raggiunto l’apice con la web-cronaca in diretta su Facebook delle attività parlamentari. Un gesto di grande trasparenza.

Per la prima volta in Italia i cittadini hanno avuto la possibilità di seguire passo passo, attraverso gli aggiornamenti di stato su Facebook di un senatore, la discussione su una legge in commissione parlamentare. Il senatore Ceccanti, infatti, ha postato sul proprio profilo la diretta di ciò che è accaduto in commissione di Giustizia sulla legge relativa alle intercettazioni.

La politica su Fb: Italia e Usa a confronto

Mentre Berlusconi programma l’apertura di una sua pagina personale su Facebook ispirandosi a quelle di Obama, Sarkozy e Cameron, l’America va oltre. È stato due giorni fa proprio il Congresso degli Stati Uniti ad aprire una pagina. Il Congresso si è detto intenzionato a mostrare “come il Congresso sta utilizzando Facebook per governare e condividere informazioni con gli elettori.”

La pagina ha una bacheca accessibile ai fan e una scheda che elenca i link condivisi sulla pagina da parte di chiunque. C’è anche una scheda Risorse che include le informazioni su come usare Facebook.

Facebook e tv: nuovi risvolti in Italia

tg1_facebook

In meno di due giorni la mobilitazione per chiedere all’Ordine dei Giornalisti un provvedimento serio contro il Tg1 dopo che per ben due volte è stata diffusa la notizia falsa dell’assoluzione dell’avvocato Mills, è arrivata a quota sessantamila membri, molti più dei fan della pagina del Tg1 su Facebook.

Il gruppo La dignità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini, ispirato agli insegnamenti di Enzo Biagi, sta avanzando al ritmo di un nuovo iscritto al secondo, ma soprattutto un nuovo commento: segno che ai cittadini non basta più cliccare su “mi piace” o “iscriviti a questo gruppo” o “diventa fan”, ma ha bisogno di sentirsi parte della mobilitazione e del cambiamento che vuole vedere avvenire in Italia.

Facebook e giornalismo: il tg1 assolve Mills

tg1

Nasce l’ennesima mobilitazione dei cittadini su Facebook, riguardo la professionalità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini. Tutto è nato da una puntata del TG1 in cui il conduttore Paolo Di Giannantonio ha annunciato l’assoluzione dell’avvocato Mills, la cui condanna è stata invece annullata perché il reato è caduto in prescrizione.

L’edizione delle 13,30 del 26 febbraio, infatti, il principale telegiornale Rai definisce per ben due volte “assoluzione” l’avvenuta prescrizione del reato di corruzione di cui si è reso colpevole l’avvocato inglese del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.