Parole dure contro Twitter da Morgan Stanley: a dirle è un ragazzino

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Chiara, diretta e concisa. Così si presenta una relazione scritta da un ragazzino di 15 anni, stagista presso la banca di investimenti Morgan Stanley. Tutto quello che gli avevano assegnato era semplicemente fare un’analisi sui media più utilizzati da adolescenti come lui, e così ha fatto. Quello che ne è riemerso è che, a differenza dei soliti discorsi di numeri di visitatori unici al mese, utenti attivi, ecc Twitter non è molto utilizzato come Facebook. Anzi, dai ragazzini non sarebbe nemmeno valutato in quanto – come afferma lo stesso ragazzo – dopo aver compreso che il proprio profilo non è seguito, gli adolescenti comprendono che l’account è inutile e non lo seguono più. L’unico che pare fare furore è il solito Facebook. Ma entrambi non sono gli intrattenimenti prediletti.

Quello che realmente interessa ai giovani, da quanto riemerge dallo scritto di Matthew Robson, è la musica, per lo più gratis o scaricata illegalmente da internet. Blog e giornali sono “toccati” solamente in modo occasionale. Per reperire informazioni preferiscono cercare notizie di sintesi facendo un po’ di zapping in televisione.

Per cui investire soldi in pubblicità mirate su social network o sui blog non sarebbe molto conveniente. Gli adolescenti ormai le conoscono e le scartano appena le vedono. Quello che più interessa sono nuovi contenuti mediali e soprattutto divertenti.

La relazione, nel suo insieme, è parsa talmente semplice e diretta che Edward Hill-Wood di Morgan Stanley ha deciso di pubblicarla. E il risultato è stato strepitoso. Ecco come lo commenta lo stesso:

Lo scritto ha generato circa cinque volte le reazioni rispetto ai soliti rapporti del nostro team. Abbiamo ricevuto decine e decine di e-mail e telefonate da managers e Ceo.

Forse gli analisti hanno menti troppo alte per pensare con la mente di un fanciullino e comprendere con umiltà e semplicità dati di fatto che ognuno darebbe per scontato. Ci vuole un ragazzino per fare il punto della situazione?

1 commento su “Parole dure contro Twitter da Morgan Stanley: a dirle è un ragazzino”

  1. Io ho più o meno la sua stessa eta, e visto che la penso in maniera contraria penso che ho io sono troppo maturo per la mia eta oppure lui è un idiota.
    Intanto se lui la pensa così su twitter allora è un suo parere personale e non il frutto di una specie di sondaggio, io in qualche mese su twitter ho quasi raggiunto i 100 followers, e perché, perché io sono un semi esperto del mondo apple e chiunque abbia un iPhone prima o poi si registra su twitter e lì cerca persone competenti in quel settore, twitter non è per i perditempo come sto tizio qua, twitter è per persone che condividono le stesse passioni.
    E riguardo ai blog, io ne ho addirittura uno!

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