Sul fatto che la quotazione in borsa di Facebook non sia stata un evento tanto positivo e fruttuoso così come in molti, invece, si aspettavano vi sono ben pochi di dubbio e la dimostrazione più evidente ne è la recentissima chiusura al ribasso.
Facebook, infatti, ha fatto registrare numeri estremamente negativi durante i suoi primi giorni in borsa, un dato questo in merito al quale ne Mark Zuckerberg ne la Morgan Stanley, ovvero la principale banca che si è occupata del collocamento in borsa del social network in blu, hanno fornito dichiarazioni ufficiali che, invece, con molta probabilità, dovranno fare, tra non molto, stando a contatto con le autorità.
Recentemente è infatti stata sporta denuncia nei confronti di Mark Zuckerberg e della Morgan Stanley e, a quanto pare, la gravità delle accuse risulta proporzionale al crollo in borsa delle azioni.
Nel dettaglio, la denuncia è stata depositata presso la Corte Distrettuale di Manhattan e porta la firma di alcuni importanti azionisti appartenenti al gruppo di Palo Alto.
Per l’esattezza Mark Zuckerberg e la Morgan Stanley sono stati accusati di aver diramato un nuovo outlook del gruppo proprio, con dati rivisti al ribasso, alla vigilia del collocamento andando quindi a modificare quelle che erano le carte già messe in tavolta.
I report in questione, inoltre, sarebbero stati resti noti soltanto ad alcuni investitori generando quindi un grave gap nella conoscenza dei fatti e portando a quelle che è la situazione con la quale il social network si è ritrovato a dover fare i conti a Wall Street.
Allo stato attuale delle cose le parti denuncianti chiedono di avere precise risposte in merito all’accaduto e chiedono anche di essere risarcite per i danni subiti.
Al momento non risultano disponibili altre informazioni per cui per conoscere l’effettivo evolversi della vicenda sarà necessario attendere ancora qualche giorno.
Via | Reuters