Google+: sospesi e rimossi i profili degli utenti che utilizzano nickname

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Google+, nonostante sia ancora nelle sue prime settimane di vita, può già contare su uno straordinario numero di utilizzatori di cui, però, nelle ultime ore, molti di essi sono stati soggetti ad un processo di sospensione e rimozione automatica del proprio profilo sull’oramai ben nota risorsa di social networking.

Per esser più precisi, nel giro di poco più di 24 ore, su Google+ sono stati sospesi e rimossi un discreto numero di account, incluso quello di Mashable, poiché non rispondenti alle norme applicate da Google per poter disporre di un proprio profilo sul neo social network.

Tale situazione, sostanzialmente, è andata infatti a verificarsi a causa dell’impiego di false identità o, per meglio intenderci, di dati anagrafici non effettivamente corrispondenti agli utilizzatori degli account sospesi.

Infatti, stando alla policy  di Google+, ciascun utente deve utilizzare quello che è il proprio nome e cognome effettivo piuttosto che un nickname.

In alcuni casi, unitamente alla sospensione del profilo su Google+, un ristretto numero di utenti hanno visto vietarsi l’accesso anche a tutti gli altri servizi Google (Gmail, Google Documenti, etc.) e se per alcuni di essi è stato sufficiente esporre le proprie motivazioni a Big G per altri, invece, questo non è stato sufficiente.

Ma perchè tutto ciò? La risposta è molto semplice: Google, al momento, rende utilizzabile la prorpia piattaforma di social networking solo e soltanto da persone reali per cui l’utilizzo di nickname potrebbe corrispondere all’inserire profili aziendali su Google+ che, allo stato attuale delle cose e così com’è stato possibile apprendere nelle ultime settimane, non sono ancora supportati.

I profili aziendali, così come comunicato da Google, tra non molto saranno abilitati ma nell’attesa chiunque tenti di servirsi di Google+ creando un profilo dedicato esclusivamente al proprio brand vedrà  l’account in uso sospeso o rimosso.

Sotto consiglio di Google, in attesa di poter creare ufficialmente profili aziendali, per quanto concerne i brand è possibile evitare l’insorgenza di eventuali problematiche individuando una persona che rappresenti la propria azienda utilizzando però il suo effettivo profilo su Google+.

Via | ZDNet

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