Facebook rende noti alcuni dettagli del nuovo sistema di sicurezza

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Interessanti informazioni in arrivo per quanto concerne la sicurezza degli utenti iscritti a Facebook poiché stando a quelle che sono le ultime informazioni rese disponibili direttamente dal rinomato social network in blu verrebbero vagliate ben 65.000 azioni al secondo degli utenti al fine di proteggere dallo spam e prevenire eventuali, fastidiosi e pericolosi attacchi informatici.

L’informazione in questione, concernente il sistema della cyber-sicurezza di Facebook denominato FIS (Facebook Immune System), è stata resa nota al fine di infondere maggior sicurezza negli utenti ed in modo tale da poter comprendere quali misure di sicurezza siano effettivamente adottate considerando il gran parlare che da sempre e, in particolar modo, negli ultimi tempi vi è a tal proposito.

Il sistema di sicurezza adottato da Facebook è stato sviluppato in un arco di tempo pari a circa 3 anni e, in base ai test effettuati, risulta abbastanza resistente al fine di poter gestire i circa 25 miliardi di azioni che, su base giornaliera, vengono effettuate dagli 800 milioni di iscritti.

Inoltre, i risultati relativi al sistema di sicurezza di Facebook ne hanno dimostrato la sua effettiva efficacia considerando che soltanto l’1% degli utenti è stato poi soggetto ad attacchi di spam.

Infatti, stando a quelle che sono le statistiche fornite da Facebook, grazie al sistema di sicurezza in questione è stato possibile ridurre gli attacchi di spam di circa il 4% andando a colpire meno dello 0,5% dei suoi utenti.

Il nuovo sistema di sicurezza di Facebook, inoltre, è supportato da un team composto da ben 30 esperti, ognuno dei quali contribuisce a preservare gli utenti dai casi di spam e, in maniera particolare, dai socialbots.

Il punto di forza di FIS, così come dichiarato da Tao Stein, un ingegnere di Facebook, in conclusione, starebbe quindi nell’aver imparato dagli errori commessi in passato quando il social network in blu si è trovato a dover fronteggiare molteplici ondate di spam che hanno messo a serio rischio il sistema di sicurezza.

Via | The Next Web

Photo Credits | Flickr

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