E’ arrivato Google Wave ed è festa per il battesimo

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Google Wave

Durante la prima giornata del Lab Forum 2009 tenutasi a Milano, è stato presentato ufficialmente in Italia il nuovo progetto di Google: Google Wave. Ripercorriamo un po’ le origini di questo progetto. Negli Stati Uniti d’America, ben 100 mila utenti erano stati selezionati a caso per avere l’omaggio di utilizzare tutte le funzionalità di questo nuovo prodotto firmato Google.

La società di Mountain View, ha permesso in fase beta di far utilizzare agli utenti questa soluzione che ha l’obiettivo di integrare in una sola schermata iniziale tutti i dettagli di visualizzazione (e probabile modifica) di tutti i servizi associati al proprio account, a partire dai social network, passando per messaggistica instantanea, documenti, foto, video, audio sharing, feed Rss e mappe.

Ad omaggiare la presentazione, Lars Rasmussen, Software Engineering manager di Google e co-inventore anche del famoso e utile servizio Google Maps.
Google Wave, si è posta agli utenti presenti a Milano che arrivavano da mezz’Italia, come una nuova frontiera del Web, un nuovo modo di vedere la propria Virtual Social Life e di conseguenza un modo che cambierà i rapporti tra le persone.

Al livello tecnico, parliamo di una possibilità di condivizione di materiale multimediale definito da Big G, come “OTM” e cioè One To Many. Parliamo di un prodotto ovviamente Open Source che basato su una API ed un protocollo aperto Xmpp (Extensible Messaging and Presence Protocol), dedicato alla comunicazione in tempo reale.

E’ quindi stato definito il nuovo ambiente virtuale per eccellenza dalla stampa di settore. Il simbolo dell’onda e di conseguenza il nome del servizio, a quanto detto in fiera, proviene dall’idea di voler recuperare dalla distribuzione non univoca di tutti gli utenti sparsi tra i vari social network, in un unico complesso che sia quello di Google per renderli tutti uniti e soprattutto “comunicativi”.

Da quel che si è detto, Google Wave avrà anche a disposizione un Application Store on line (ovviamente a pagamento) dove verrà fatta la vendita di nuovi applicativi che affiancati a Google lo renderanno uno strumento “fatto a posta” intorno all’utente.

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