Datori di lavoro contro i social game

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Farmville

 

 

 

La moda dei social network, ha fatto nascere una tendenza, quella di utilizzare i social game integrati agli stessi. Già da molto tempo il mondo delle aziende si era battuto contro i social network, con l’accusa di distrarre i lavoratori dal proprio compito quotidiano, mettendoli a confronto di chiacchiere con gli amici, e di upload e download di foto di vacanze, oltre quelle di criticare la propria situazione momentanea sul proprio posto di lavoro aggiornando il proprio status.

 
Oltre alla guerra ai social network, è nata quindi una sotto-guerra ai social game.

 
Tra i titoli più gettonati, menzionati nelle relazioni tecniche dei datori che criticano l’utilizzo di questi troviamo sicuramente FarmVille, Cafè World, Happy Acquarium, Pet Society ed altri presenti soprattutto su Facebook. L’indagine è stata effettuata dalla Associated Chambers of Commerce and Industry, ed ha prodotto come risultato il fatto che quotidianamente circa il 12,5% della produttività di un’azienda, viene “sprecata” sui social game. A partire da questo dato quasi il 50% delle aziende ha deciso di bloccare l’accesso ai social network.

 

 
A difesa dei lavoratori, sono accorsi però, gli psichiatri che hanno dichiarato che se il lavoratore gioca per pochi minuti ad uno di questi game on line, torna subito dopo al lavoro con un atteggiamento ed una voglia diversa rispetto a quella di prima e quindi è più produttivo. Il social game come pausa si o no, questo è quindi il dilemma. I datori preferiscono la pausa accanto ai colleghi davanti ad un caffe o con una sigaretta, gli psichiatri propongono i social game…chi la spunterà?

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