Tuo figlio è gay? Te lo dice una App

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Oggi c’è una app per tutto, ma non sempre questo è un vantaggio, soprattutto se certe applicazioni di terze parti rischiano di diffondere l’omofobia. Ed è quello che fa l’Android Market, che al modico prezzo di 1,99 Euro offre alle mamme francesi una app per determinare le probabilità che il proprio figlio sia omosessuale.

L’app contiene venti orribili e stereotipate domande che dovrebbero, in teoria, rivelare la percentuale di omosessualità latente nel ragazzo. E alcuni dei quesiti sono involontariamente ridicoli. Ad esempio viene chiesto se al ragazzo piace vestirsi bene e se fa molta attenzione alle marche d’abbigliamento, se gli piace giocare a pallone, se ha tatuaggi o piercing, addirittura se passa molto tempo davanti allo specchio a pettinarsi. Insomma un test che non ha alcun fondamento scientifico, e il cui scopo sembra piuttosto quello di diffondere pregiudizi e una cattiva informazione sull’omosessualità. Eppure questo genere di applicazioni sono molto diffuse, anche sui social networks.

Risale al 2009 il primo studio per determinare l’orientamento sessuale di una persona tramite l’analisi dei suoi amici su Facebook. L’analisi di Carter Jernigan e Behram Mistree, due studenti del Massachusetts Institute of Technology, prendeva in esame oltre 1.500 persone che avevano indicato il loro orientamento sessuale (etero, gay o bisex) sui loro profili. Questa analisi ha rivelato che gli omosessuali avevano più amici gay degli uomini eterosessuali, permettendo così agli studenti di ideare una software app per predire l’orientamento sessuale di altri utenti di Facebook.

Inutile dire che l’applicazione si basava unicamente sulla sessualità dei loro amici, insomma sul conteggio di chi è gay e chi no, ed è stata un mezzo fallimento. Testato su 947 persone, il software non è riuscito a identificare con precisione le lesbiche o bisessuali di entrambi i sessi.

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