Madre, figlio e le violazioni di Facebook

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Facebook, il social network delle violazioni di privacy per eccellenza è stato complice di un’accusa di violazione “in casa” che ha portato a conseguenze abbastanza complicate. Il sito, solitamente visto nelle notizie di cronaca come “il colpevole” della violazione sulla privacy, questa volta è solo il mezzo che ha reso nota una violazione e non invece la causa di questa violazione, ma procediamo per gradi.
Siamo negli Stati Uniti d’America, ed una donna americana, madre di un adolescente è entrata nell’account di Facebook del proprio figlio per pubblicare degli insulti allo stesso. Da qui, la denuncia del ragazzo 17enne, che ha portato a giudicare la donna colpevole di molestie virtuali. La signora a seguito di questa “operazione”, ha avuto la dislocazione e di conseguenza non potrà più avere contatti con il figlio ed in più è stata sanzionata per 435 dollari americani.


I due, madre e figlio, avevano cominciato ad avere problemi di relazione già all’inizio della primavera corrente, proprio nell’occasione in cui la donna, dopo essere entrata nell’account di Facebook del ragazzo, aveva cambiato la password bloccando il suo accesso al social network.

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