Anobii questo sconosciuto

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Parlare di social network tematici negli ultimi tempi sembra essere diventato di moda. E visto che noi non vogliamo farci mancare nulla, torniamo su un discorso curato qualche annetto fa, proprio qui su IoChatto, dove si parò di un social network legato al mondo della cultura e della lettura. Stiamo parlando di Anobii. Analizzando il fattore di crescita di questo social network, possiamo rilevare quanto sia cresciuto come utenza nell’ultimo periodo e soprattutto quanto molti utenti iscritti ad altri social network che creavano pagine e quanto altro dedicato al mondo della lettura, abbiano deciso di passare definitivamente a questo social network.

La provenienza del termine Anobii, risulta strana a molti, e quindi una volta per tutte, spieghiamo che si tratta di derivazione dell’Anobium punctatum, meglio conosciuto come “Il tarlo della carta”.

Il social network Anobii, sta ancora però tentando di migliorare il proprio percorso, mettendo in cantiere per il mese di giugno 2011, una nuova applicazione software, che permetterebbe di arricchire di colori, ancor più il proprio mondo letterario e soprattutto di poter condividere sempre meglio i propri orizzonti. Associare link, ulteriori narrazioni ed immagini ai libri di testo della propria libreria virtuale, sarà il punto cardine di questa applicazione.

Da quanto è stato descritto dall’italiano Matteo Berlucchi, da poche settimane amministratore delegato di Anobii: “Funziona in modo simile a Google Maps, dove le coordinate sono fisse e si possono agganciare layer, ad esempio il meteo. Con Anobii le parole diventano la mappa, e gli utenti filtrano e associano contenuti in modo semantico. Abbiamo tre parole chiave: scopri, acquista, partecipa. Non ha senso occuparsi soltanto di una singola fase, altrimenti si perdono i clienti. Bisogna aiutarli a scegliere, comprare e leggere con un’applicazione”.
Stiamo parlando quindi una sorta di letteratura collaborativa, che potrebbe portare a qualcosa di importante che non si è ancora visto nel mondo dei social network: la traduzione collaborativa. Una realtà interessante he potrebbe essere una novità anche per editori ed autori che potrebbero sfruttarla.

2 commenti su “Anobii questo sconosciuto”

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