Facebook e le regole della censura

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Due artisti bannati da Facebook in meno di una settimana. E’ successo a Giovanna Casotto, pittrice, e autrice di fumetti famosa in Italia e all’estero, e allo scrittore, giornalista e critico letterario Franz Krauspenhaar. Il motivo? Presunti contenuti espliciti segnalati dagli utenti.

E’ ben noto che Facebook adotti una “policy” molto severa sul trattamento dei contenuti “illegali”, cioè di quei contenuti che non rispettano le regole del network. Purtroppo queste regole non sono sempre chiare, e finiscono per scatenare equivoci o allarmi di censura. Ricordate l’incredibile accusa con cui il network giustificò la rimozione delle immagini che rappresentavano delle madri che allattavano il proprio figlio? Ebbene, quelle immagini vennero rimosse perché “oscene e sessualmente esplicite”, mentre la presenza di gruppi a sfondo erotico/sessuale rimase costante. Addirittura, in quel periodo aumentarono le pagine a sfondo razzista e antisemita che incitavano alla violenza contro diversi gruppi etnici.

Qualcuno allora ha cominciato a lamentare ingiustizie. Solo pochi mesi fa, l’account dello scrittore Aldo Nove è stato rimosso per la terza volta senza nessuna spiegazione.

Forse è successo perché aveva superato il limite di amici imposto da Facebook, forse perché era stato taggato in troppe fotografie, forse perché lo scrittore aveva alternato a serie riflessioni su arte o filosofia, alcuni post sulla prostituzione che andavano contro la morale corrente.

Più chiare invece le motivazioni che stanno dietro la rimozione dell’account di Giovanna Casotto: i suoi disegni sono stati giudicati osceni da alcuni utenti, perciò cancellati, nonostante la maggior parte della gente li considerino solo come delle opere d’arte. Ma questo è solo l’ennesimo episodio che mette a nudo la poca trasparenza di un social network come Facebook, dove l’espressione artistica di un individuo viene misurata con lo stesso metro di giudizio usato per le opere che hanno un dichiarato carattere pornografico.

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