Facebook ha perso 600 mila utenti in UK?

Facebook perdita utenti Regno Unito

Stando a quanto riportato da un recente articolo del The Guardian, Facebook, il social network numero uno al mondo, nel corso degli ultimi mesi pare abbia perso ben 600 mila utenti attivi nel Regno Unito e secondo alcune ipotesi la cifra potrebbe addirittura avvicinarsi al milione.

Gli esperti di Socialbakers sostengono infatti che il calo dovrebbe aggirarsi, complessivamente, intorno alle 950 mila unità.

Twitter: 10 milioni di utenti sono inglesi

Stando a quelli che sono gli ultimi dati resi noti dallo stesso team di Twitter il noto servizio di microblogging lanciato nel 2006 da Jack Dorsey può ora contare su ben 10 milioni di utenti attivi, ovvero quelli che, per meglio intenderci, pubblicano regolarmente nuovi tweet, soltanto nel Regno Unito.

Tenendo conto di ciò l’Inghilterra va quindi a configurarsi come la quarta nazione dopo Stati Uniti, Giappone e Brasile avente il più alto tassto di utilizzo dei social network e, in questo caso specifico, di Twitter e non è un caso quindi che circa una persona su sei risulti iscritta al celebre servizio di microblogging.

USA: turisti britannici arrestati per un tweet

Potrebbe sembrare la bizzarra trama di un film comico o, perchè no, anche di uno d’azione ma, invece, la vicenda verificatasi nel corso delle ultime ore che ha visto come protagonisti due turisti britannici e Twitter ha ben poco a che vedere con il grande schermo.

All’aeroporto di Los Angeles, infatti, sono stati arrestati Leigh Van Bryan e Emily Bunting, due turisti del Regno Unito, che, intenzionati a recarsi negli Stati Uniti per trascorrere una vacanza ed eccessivamente entusiasti della meta scelta, hanno deciso di comunicare ai propri amici di Twitter la cosa dichiarano, sicuramente in maniera scherzosa, di essere intenzionati a radere al suolo l’intero paese.

Facebook è la causa di un terzo dei divorzi in Gran Bretagna

Sul fatto che Facebook sia, in gran parte, causa di incomprensioni e litigi è oramai cosa nota ma la notizia che, per quanto concerne specificamente il territorio britannico, vada a configurarsi come la principale causa scatenante dei divorzi è sicuramente un dato nuovo.

L’informazione in questione si basa su una recente ricerca del sito Divorce online, specializzato nel fornire servizi alle coppie che vogliono interrompere il proprio matrimonio, secondo cui Facebook e, in linea ben più generale, i social network risulterebbero particolarmente dannosi per la vita coniugale.

Bruce Daisley è ora il direttore commerciale di Twitter UK

Twitter, nelle ultime ore, ha compiuto un altro grande passo al fine di incrementare la propria attività pubblicitaria sul territorio britannico procedendo alla nomina di Bruce Daisley, ovvero l’ex capo del sistema pubblicitario di YouTube, come suo primo direttore commerciale nel Regno Unito.

Un altro grande talento parte integrante, dal 2008, del grandioso team di big G si unirà quindi alla squadra di Twitter il che, com’è facile prevedere e come preventivato anche dallo stesso gruppo del ben noto servizio di microblogging, gioverà inevitabilmente sul settore pubblicitario dello stesso.

Facebook è ora il secondo sito web più popolare del Regno Unito

Facebook

Facebook non è soltanto “il social network” per eccellenza e, come tale, risulta quello maggiormente utilizzato dall’intera utenza mondiale tra la gamma, seppur non vastissima, di strumenti analoghi disponibili in rete ma, inoltre, in virtù di quanto appena affernato, va a anche a configurarsi come uno tra i siti internet maggiormente visitati arrivando, addirittura, a superare alcuni tra i www più celebri di sempre.

Tale situazione, nello specifico, fa riferimento ad un insieme di dati in base ai quali Facebook sarebbe in vetta alla classifica dei siti web più visitati nel Regno Unito, collocandosi al secondo posto del podio e battendo Microsoft che, da parecchio tempo a questa parte, deteneva incontrastato, o quasi, il suo dominio.

Minacce su Facebook sempre più in aumento per presidi e docenti

Sulla base di un recente sondaggio risulta che in seguito all’avvento di Facebook, principalmente, ma anche di tutti gli altri servizi preponderanti sul panorama dei social network, la situazione nelle scuole per quanto concerne la questione vessazioni sembrerebbe essere notevolmente peggiorata a danno non soltanto degli studenti stessi ma, sopratutto, di presidi e docenti.

Secondo il sondaggio, infatti, un quinto dei presidi sarebbero soggetti alle minacce di alunni e genitori intenti ad utilizzare Facebook ed altri social network come strumenti di comunicazione intimidatori.

Facebook batte Google: facciamo il punto della situazione sul “caso Gran Bretagna”

Come già anticipato qui, i social networks confermano di essere la vera innovazione del Web 2.0. in materia di popolarità. Tanto che il caso della Gran Bretagna merita un approfondimento. Il sorpasso di Facebook su Google è stato reso noto dalle indagini svolte da un gruppo di ricerca della Experian Hitwise. La società afferma perciò che i social network in Gran Bretagna hanno superato di gran lunga l’utilizzo dei motori di ricerca. Perciò diamo un’occhiata ai dati di traffico.

Nell’analisi del team inglese, sono stati compresi Facebook, Twitter e YouTube dal lato dei social network e Google, Yahoo! e Bing dal lato dei motori di ricerca. I primi nel solo Maggio 2010, in Inghilterra avrebbero fatto visite sul totale mondiale per un quantitativo pari all’11,9%, mentre i “poveri” motori di ricerca sono balzati all’11,3%.

I dati comunicati da Experian Hitwise, risalgono a statistiche rilevate a partire dagli ultimi 3 anni, ed è chiaro che il traffico dei social network è aumentato di ben il 5%; al contrario, i motori di ricerca nell’analisi di confronto per lo stesso periodo hanno visto scendere la propria popolarità del 13%.

Rintracciati dei killer grazie a Facebook

detective

Ancora una volta, paladino della giustizia, ecco che arriva il social network Facebook. Grazie a delle segnalazioni derivanti dalla rete sociale, infatti, sono stati consegnati alla giustizia i responsabili di un omicidio. I ragazzi arrestati sono in totale tre e sono stati accusati di avere ucciso una donna di Bodmin, in Cornovaglia, nelle terre della Gran Bretagna. La polizia, si è avvalsa di Facebook per setacciare notizie ed informazioni su tutti gli abitanti della zona ed ha trovato tre presunti responsabili.

La donna uccisa è Mary Fox, di 59 anni e madre di nove figli. Una morte alquanto particolare, giunta da quello che forse voleva essere uno scherzo. La morte infatti è avvenuta la scorsa settimana a seguito di un incendio in casa causato da un quantitativo di petardi accesi che erano stati messi burlescamente nella sua cassetta della posta.

INQ Mobile, dopo Facebook vuole Twitter

INQ Mobile, la nota casa gestita da Hutchinson Whampoa, ha dichiarato che entro il Natale del 2009 porterà sul mercato inglese (e forse americano) un nuovo cellulare ottimizzato per il social network Twitter. Dopo lo Skype Phone, e dopo il Facebook Phone, ecco quindi arrivare un Twitter Phone. Il dispositivo base, sembra rimanere infatti il modello INQ1 prodotto da INQ Mobile e che ha fatto molto rumore un paio di mesi fa. Ad oggi, sembra che l’offerta sullo stesso modello potrebbe automaticamente modificarsi alla nuova popolarità di Twitter. Infatti, proprio a seguito del grande boom del microblogging, Hutchinson ha deciso di dedicarsi a questa piattaforma. Il collegamento tra i due prodotti (Twitter e l’INQ1), sembra così facile da sembrare scontato. Questo perchè la brevità offerta nei messagi di Twitter e la mobilità si adattano al dispositivo rendendo l’offerta ancor più mirata alle necessità.

Secondo gli inglesi i social network fanno male

E’ stato l’Institute of Biology della Gran Bretagna che ha riportato in un’inchiesta sul proprio giornale i danni che possono creare le identità virtuali.
Sotto accusa MySpace, Facebook, Badoo e Second Life, che secondo l’accusa portano a danni non indifferenti per i fruitori. L’inchiesta dice che stare da mattina a sera davanti ad un social network, magari per la maggior parte soprattutto degli studenti pure 10 ore al giorno, è troppo per l’organismo. Probabilmente il basarsi su una dose giornaliera di 10 ore è esagerato, ma i biologi del centro, hanno comunque voluto mettere in guardia i fruitori, associando la frequenza “ossessiva” ai social network con la comparsa di malattie gravi quali il tumore.
Lo studio è stato pubblicato dallo psicologo Aric Sigman sulla rivista dell’Istituto: Biologist. L’autore ha dichiarato che: “non ci sono prove che dimostrino un effetto positivo dei social network sulla capacità di socializzare, ma esistono prove che invece ne fanno emergere un lato negativo, almeno per la salute“. Ad appoggiare subito il ricercatore, è stata una ricerca effettuata da Noshir Contracotr della Northwestern University di Chicago, esperto di scienze comportamentali, che parla di restringimento della cerchia sociale a seguito di assuefazione da social network. Il suo consiglio, però, reso meno drastico del precedente collega è stato di badare bene ad evitare l’alienazione dal mondo esterno grazie alle identità virtuali, bensì fare utilizzi reposnsabili del mezzo. Molti i dubbi dei colleghi che approfondiranno le conseguenze indicate dal dottor Sigman per controllare se si tratta solo di ricerche senza fondamento o si tocca la realtà.

Per la tutela dei minori il Regno Unito rilascia la patente per la sicurezza on-line

E’ d’uso chiudere thread, moderare i messaggi, e bannare utenti per porre fine a diatribe mediatiche che nascono on-line tra ignari e convinti cittadini e classi dirigenti.
Forum e Social network, avranno bisogno di un’adeguata popolazione di adulti sani, resposanbili e certificati. Questo è stato stabilito dall’ementamento Safeguarding Vulnerable Groups Act, emanato in Gran Bretagna in una legge del 2006. I genitori potranno così affidare alla rete tranquillamente i propri pargole tranquillamente vigilati dalle autorità della rete, infatti, la legge obbliga singoli e aziende che offrono dei servizi junior dedicate a selezionare staff e notizie che hanno un contatto con il mezzo. Questo termine, per inadempimento, può portare ripercussioni penali sul datore di lavoro delle aziende.
La Polizia Postale del Regno Unito, è da tanto che cerca di fare pulizia in rete nei confronti di ciò che non è adatto ai minori in diversi modi: facendo pressione sullo sharing, creando intermediari della rete e scagliando elementi di disturbo contro i malfattori.