Studio: il riconoscimento facciale di Facebook e le problematiche ad esso associate

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Il riconoscimento automatico dei volti è una tra le ultime funzionalità annesse al tanto amato social network in blu ma, così come sottolineato dalla vicenda che ha avuto luogo alcuni giorni addietro, tale feature, per quanto comoda possa risultare, potrebbe però implicare non pochi rischi per quanto concerne la privacy degli iscritti a Facebook.

Le autorità tedesche hanno infatti messo in evidenza la problematica in questione chiedendo al team di Facebook di adeguare tale funzionalità alla legislazione nazionale ed europea in materia e, in caso contrario, di avviare il processo di disattivazione.

Ora, però, la problematica viene evidenziata ancor di più conseguenzialmente ad uno studio dei ricercatori di Heinz College del Carnegie Mellon University  mediante cui è stato dimostrato che lo straordinario archivio di foto presenti su Facebook può essere impiegato con estrema facilità come mezzo mediante cui identificare rapidamente le persone in strada.

Alessandro Acquisti, Ralph Gross e Fred Stutzman, ovvero gli autori dello studio in questione denominato Faces of Facebook: Privacy in the Age of Augmented Reality, hanno dimostrato, durante il  Black Hat technical security conference di Las Vegas che ha avuto luogo dal 30 Luglio al 4 Agosto, che quanto precedentemente accennato è stato facilmente attuabile inquadrando gli studenti oggetto dello studio mediante webcam ed individuandone poi il relativo profilo presente su Facebook il tutto, appunto, servendosi della tecnica del riconoscimento facciale.

Il risultato ottenuto è stato che, con poca fatica, ben il 31% degli individui sono stati identificati dopo aver eseguito un numero massimo di tre confronti veloci.

La stessa operazione è stata poi eseguita prelevando le foto degli iscritti ad un sito web di incontri e dimostrando che, con la medesima semplicità, è stato possibile identificare i relativi profili su Facebook.

Questo sta quindi ad implicare che il riconoscimento facciale dei volti va a comportare problematiche di non poca rilevanza in relazione alla privacy di coloro che dispongo di un proprio profilo identificativo online (Facebook ma anche altri servizi in rete) e che, di conseguenza, quando i software adibiti al riconoscimento facciale diverranno ancor più raffinati sarà sufficiente munirsi di una microcamera collegata ad un database per riconoscere il volto della persona che si ha dinanzi.

Via | Mashable

 

 

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