Anche il Bangladesh dice stop a Facebook

 

L’annuncio di pochissime ore fa. Da Dacca è arrivata la notizia che anche la nazione del Bangladesh ha bloccato l’accesso al social network più famoso del mondo: Facebook. Le motivazioni molto simili a quelle che hanno visto la chiusura i Pakistan, sono derivate dal fatto che la troppa satira politica e gli sfottò, offendono anche la religione dell’Islam.

Facebook, le nuove impostazioni privacy non bastano

In molti credevano che le polemiche si sarebbero placate mercoledì pomeriggio, giorno del cambiamento per Facebook e per le sue impostazioni sulla privacy. Polemiche tali da spingere il CEO del Social Network Mark Zuckerberg a scusarsi pubblicamente con i suoi utenti, e a rivedere in fretta e furia il grado di protezione delle informazioni, a stabilire nuovi standard, nuovi tools, a cancellarne altri, a dissociarsi da certe dichiarazioni che gli sono state attribuite in questi giorni.

Ma così non è stato. I massimi esperti di Social Media Marketing, i siti specialistici e i blog di tutto il mondo hanno analizzato le aggiunte e le modifiche al sistema privacy di Facebook e hanno notato delle pecche, che, ovviamente, hanno subito rese pubbliche sui loro canali.

Rehman Malik da Facebook a Twitter

 

La chiusura del fronte Pakistano nei confronti del social network Facebook, avviatasi per evitare che il social network potesse pubblicare immagini “blasfeme” che offendessero la sensibilità ed il senso pubblico delle persone che per religione seguono Maometto, ha fatto si che il Ministro degli Interni del Pakistan, Rehman Malik, sia passato definitivamente a Twitter.

Probabilmente non avendo voglia di abbandonare completamente un social network ha puntato su una piattaforma più sobria. La chiusura delle “porte” a Facebook è avvenuta dopo che ha preso il via un concorso definito “offensivo” per chi disegnasse in maniera più divertente l’immagine del profeta.

Greenpeace, i Social Media salveranno il pianeta

I Social Media ci hanno aiutati moltissimo, hanno contribuito a salvare il pianeta“. Parola del direttore esecutivo di Greenpeace, Kumi Naidoo, in un’intervista rilasciata alla CNN. Così come i moltissimi brand che, da qualche tempo, si stanno avvalendo delle potenzialità del marketing sui SM per pubblicizzare prodotti o fare un po’ di buzz intorno alle campagne, anche Greenpeace ha deciso di sfruttare le innovazioni e il web per informare i consumatori su quanto avviene nel mondo, in particolare al caso Nestlè.

Naidoo ha riferito che l’aiuto e il sostegno di Youtube, Twitter e Facebook è risultato decisivo nella campagna contro la società francese Nestlè e l’approvvigionamento indebito dell’olio di palma che aveva causato (e continua a causare) la deforestazione di alcune zone, sempre per lasciare spazio alle piantagioni utili al mercato dell’azienda.

Zynga e Facebook Poker in accordo per 5 anni

 

La notizia farà felice tutti gli amanti del Texas Hold’em di Facebook. Il social network Facebook, infatti ha chiuso un accordo con la software house del gaming on line Zynga per poter offrire ai propri utenti altri cinque anni di poker completamente gratis. Dopo le discussioni avvenute nei mesi scorsi per la permanenza dei giochi di Zynga sul portale, la Zynga Games e Facebook sembrano aver trovato un accordo.

Ricordiamo che la diatriba naque nel momento il cui il social network in blue voleva acquisire una grandissima parte degli introiti pubblicitari provenienti dai giochi.

TwitDates e con Twitter trovi l’anima gemella

 

 

 

L’anima gemella si cerca sin dall’era dei tempi, ad oggi, per rinnovare sotto forma tecnologica questa usanza, invece, va molto in voga il dating on line. Proprio per questo motivo le agenzie matrimoniali virtuali (o meglio di fidanzamento), si moltiplicano come i fiori in primavera e quotidianamente si assiste ad un miglioramento dei filtri di ricerca partner che vanno dagli aspetti fisici, a quelli chimici, passando per quelli psicologici.
Tanti ancora quindi gli utenti che credono nell’incontro della propria anima gemella semplicemente basato sulle grazie di un database che si occupa di fare un confronto di caratteristiche per mettere in contatto due persone che fanno le stesse cose.

Privacy Facebook, intervista a Christopher Cox

Christopher Cox, vicepresidente dell’unità Product di Facebook, ha rilasciato un’interessante intervista al reporter Matt Hartley del National Post, riguardo le nuove modifiche alla privacy. Eccone una parte.

Il giorno delle modifiche di Facebook

 

Proprio ieri è stato un giorno molto importante per gli utenti di Facebook ed anche per gli sviluppatori, che dopo tanti giorni di lavoro fatto in fretta e furia per accontentare gli utenti, presentano le migliorie sulla privacy. A dare l’annuncio di queste novità fu proprio Chris Cox, vice Presidente di Facebook, una settimana fa durante la Conferenza TechCrunch Disrupt.
Facebook viene utilizzato da migliaia di utenti come punto principale di riferimento per incontri con i propri amici e familiari, principalmente per abbattere le distanze, ma come ha dichiarato anche Michael Arrington di TechCrunch, “la creatura di Facebook è definibile anche come un ottimo servizio di PR“. Di conseguenza, è sicuro che non tutti gli utenti (soprattutto quelli business) sia contrario all’utilizzo della privacy limitata di Facebook. Le modifiche che sono state fatte al sito di social networking, dovrebbero riuscire a far cambiare idea a tutti quegli utenti che hanno dato un consenso del 60% durante i sondaggi della Sophos per andare via da Facebook.

I sogni di Facebook

 

Ovviamente non è il social network in se a sognare, ma tutto il team che lavora attorno ad esso. I sogni che stanno cominciando pian piano a diventare realtà secondo Mark Zuckerberg (forse non considerando le attuali vicende della privacy), sono quelli del viaggio verso il miliardo di utenti. A parlarne è Christian Hernandez Gallardo, responsabile internazionale del Business Development di Facebook, ex agente di Google che ha spiegato le nuove frontiere che vuole esplorare Facebook a Il Sole 24 Ore, nella sede dello Iab seminar 2010.
Gallardo ha spiegato che attualmente i 400 milioni di utenti permettono di ricoprire le spese dei costi di infrastruttura informatica, tutti gli impiegati che lavorano per il corretto funzionamento e soprattutto il team di sviluppo di Facebook. Tutto il ricavo è attualmente proveniente solo dalla pubblicità, e proprio i pubblicitari sono quelli che attualmente sono stati contattati per incrementare il lavoro di Facebook.

Big Bang sul web: il sistema Twitter

Information Architects ha presentato la Web Trend Map, una mappa di Twitter un po’ particolare che ricorda la visualizzazione del Big Bang. Ma mentre l’originale mostrava come era nato l’universo, la web map mostra come i più importanti utenti di Twitter hanno cominciato. Si tratta infatti dei 140 utenti di Twitter più influenti – a seconda del numero di follower e di tweet,  illustrati a mo’ di pianeti insieme al loro primo tweet con data e testo, per spiegare quando e in che settore hanno cominciato a utilizzare il servizio di microblogging.

Facebook lancia una guida alle Facebook Ads

Ieri mattina Facebook ha lanciato una nuova area del sito in cui cerca di spiegare come si usa la sua piattaforma relativa alle Facebook Ads, cioè le pubblicità a lato del social network. Ad un primo sguardo appare come una risorsa completa che spiega come le Facebook Ads funzionano, scomponendo l’argomento nei dettagli fino ad arrivare alle pubblicità creative, alla pianificazione degli annunci, alle analisi delle segnalazioni sul rendimento della pubblicità e altro ancora.

Ma ad un’osservazione più attenta è evidente qualche problema di fondo, come l’eccesso di parti teoriche e la mancanza di vere e proprie schede pratiche con esempi, schemi, o esercizi da fare passo passo.

Gli utenti di Facebook si ribellano, vogliono lasciare il Social

Dopo le accuse, gli attacchi, le polemiche lanciate a Mark Zuckerberg e al suo team, continua il fervore degli utenti e degli esperti intorno alla questione privacy su Facebook.

Secondo un sondaggio lanciato nei giorni scorsi dall’autorevole Mashable, su cinquemila voti ricevuti, più del 31% dei partecipanti avrebbe deciso di abbandonare per sempre il Social Network a causa della mancata trasparenza del gruppo di lavoro di Zuckerberg.

I social network vietati ai calciatori spagnoli

 

Era capitato già in Italia, in Inghilterra, in Francia ed in Germania. Questa volta tocca anche ai calciatori spagnoli. I social network non dovranno essere utilizzati dai giocatori in ritiro durante tutto il periodo dei Mondiali di Calcio Sud Africa 2010. Il Commissario Tecnico Del Bosque, ha detto stop ai contatti ed alle distrazioni provenienti dal web, perchè creerebbero solo motivi di maggiore stress psicologico ai propri “cadetti”.
La Federazione ha dichiarato alla stampa che: “E’ stata una decisione congiunta di Fernando Hierro, il direttore sportivo della federcalcio e del CT Del Bosque“.

Chiuso un gruppo pedofilo su Facebook

 

Era stato segnalato da più persone e per quanto fosse stato reso privato, probabilmente gli inviti di adesione sono arrivati alle persone sbagliate. Parliamo di Facebook e di un gruppo che come copertina di pagina sembrava del tutto legato ai cani ed agli animali domestici.

Questa pagina e questo spazio condivisi da un paio di centinaia di utenti di tutto il mondo (tra cui anche italiani), altro non era che un luogo di scambio per materiale foto e video pedopornografico.

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