Mark Zuckerberg e quella foto di famiglia che doveva rimanere privata

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Mark Zuckerberg foto privata

Il fatto che alcune caratteristiche di Facebook tendano a rendere la gestione della privacy tutt’altro che semplice non è sicuramente una novità e le ultime modifiche apportate al social network per l’accesso ai settaggi in questione è sicuramente segno che qualcosa ai piani alti si sta muovendo in tal senso.

Non avere un buon controllo della propria privacy è sicuramente tutt’altro che piacevole e Mark Zuckerberg d’ora in avanti ne sarà sicuramente ben più consapevole in seguito a quanto accaduto proprio nel corso delle ultime ore.

Randi Zuckerberg, la sorella di Mark, è stata tratta in inganno dalle regole sulla privacy di Facebook al momento di condividere la foto di famiglia,visualizzabile ad inizio post, convinta del fatto che soltanto i propri amici potessero visualizzarla.

La fotografia, pur essendo leggermente mossa, mostra una tranquilla scena di vita quotidiana con le due sorelle di Mark che scherzano e lo stesso fondatore di Facebook sullo sfondo impegnato a godersi la scena.

Un’amica della sorella minore, Callie Schweitzer, abilitata a ricevere gli aggiornamenti di Zuckerberg, ha visualizzato lo scatto e ha deciso di condividerlo ai suoi 40 mila followers su Twitter suscitando la rabbia di Randi che ha preteso la cancellazione immediata della foto e delle relative scuse.

Randi, mediante Twitter, ha inoltre cercato di occultare il fatto di non aver capito molto delle regole sulla privacy del social network esprimendo i propri dubbi circa la provenienza della foto stessa e dichiarando di averla postata e resa visibile solo e soltanto per i propri amici di Facebook.

In un successivo tweet randi ha poi sottolineato come sia sensibile alla propria privacy evidenziando anche il fastidio derivante dal fatto che uno scatto privato sia divenuto a tutta gli effetti una vera e propria news.

Etichetta digitale: chiedi sempre il permesso prima di postare pubblicamente una foto di un amico. Non riguarda i setting della privacy, riguarda il decoro tra esseri umani.

La vicenda, decisamente molto singolare, contribuisce sicuramente a mettere in luce una delle problematiche più discusse relative all’utilizzo della rete e, sopratutto, a Facebook.

Morale della favola a parte a questo punto appare opportuno chiedersi se una notizia di questo tipo avrebbe creato alterttanto scalpore se al centro della vicenda vi fossero stati utenti non collegati in alcun modo a Zuck e famiglia.

Via | Forbes

 

 

 

 

 

 

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