Giulio Terzi e gli altri politici che amano Twitter

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Fa scalpore la notizia che il ministro degli esteri Giulio Terzi è arrivato anche lui su Twitter. Nelle ultime ore non si è parlato d’altro, probabilmente perché i cinguettii del ministro vanno controcorrente rispetto alla rigida austerity che sembra caratterizzare il governo Monti. Appena insediatosi alla Farnesina, Terzi ha subito aperto un account su Facebook e uno su Twitter. Ma mentre l’attività su FB è ridotta ai minimi termini, i tweets del ministro Terzi si succedono in gran velocità.

Gli argomenti riguardano la situazione internazionale, con particolare attenzione al problema del nucleare iraniano. Ma il ministro non si limita solo a diffondere notizie, ma chiacchiera e discute con i suoi followers, a conferma che Twitter è un ottimo strumento di comunicazione, e non soltanto un “megafono fatto di link” (cit.)

I social network portano consenso, anche politico, e sono tanti i deputati che hanno cominciato a usare Twitter per l’indubbia capacità di coinvolgere i cittadini (ricordate il caso dei #morattiquotes?) mentre Facebook dopo il “caso Vasco Rossi” sembra aver perso questa funzione proprio a favore di quella di megafono personale.

Insieme al ministro Giulio Terzi su Twitter sono molto attivi il deputato PD Andrea Sarubbi, ideatore del progetto di politica Live #opencamera, dove commenta in diretta via Twitter le sedute della Camera dei Deputati, e cinguetta pure il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

Anche Nichi Vendola e Renato Brunetta hanno un account Twitter, ma purtroppo lo aggiornano solo da Facebook. Eppure proprio su Facebook, Brunetta ha collezionato 10 mila post di insulti: un record in negativo per chi fa politica anche sui social network.

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