Poitici italiani su Facebook e Twitter, la classifica di maggio

Continua la nostra classifica semi-seria del gradimento dei politici italiani sui principali social network, cioè Facebook e Twitter. Diciamo subito che la top 5 di maggio non presenta nessuna variazione delle prime posizioni, almeno per il momento. Ma è impossibile non notare il forte recupero di Silvio Berlusconi su Facebook (+18.983 like solo negli ultimi 30 giorni) che di questo passo rischia di soffiare la prima posizione a Nichi Vendola, ancora una volta leader della classifica, nonostante il presidente della regione Puglia abbia collezionato nello stesso periodo solo 816 like.

E su Twitter come vanno le cose? Scopritelo con la nostra classifica.

Luigi De Magistris è il sindaco più seguito su Twitter

Luigi De Magistris

E’ Luigi De Magistris il sindaco italiano più seguito su Twitter, il profilo del sindaco di Napoli è seguito da 103.505 fan, De Magistris però non è il solo ad aver superato quota 100.000 followers, Matteo Renzi infatti può contare su 102.183 sostenitori, numeri importanti, anche se entrambi, purtroppo, seguono a lora volta poche persone, vizietto comune a tanti personaggi pubblici.

Al terzo posto nella classifica dei sindaci più seguiti su Twitter troviamo Giuliano Pisapia, fermo a quota 48.199 followers, in compenso Pisapia è il più attivo, con quasi 3.000 tweet inviati.

Giulio Terzi e gli altri politici che amano Twitter

Fa scalpore la notizia che il ministro degli esteri Giulio Terzi è arrivato anche lui su Twitter. Nelle ultime ore non si è parlato d’altro, probabilmente perché i cinguettii del ministro vanno controcorrente rispetto alla rigida austerity che sembra caratterizzare il governo Monti. Appena insediatosi alla Farnesina, Terzi ha subito aperto un account su Facebook e uno su Twitter. Ma mentre l’attività su FB è ridotta ai minimi termini, i tweets del ministro Terzi si succedono in gran velocità.

Gli argomenti riguardano la situazione internazionale, con particolare attenzione al problema del nucleare iraniano. Ma il ministro non si limita solo a diffondere notizie, ma chiacchiera e discute con i suoi followers, a conferma che Twitter è un ottimo strumento di comunicazione, e non soltanto un “megafono fatto di link” (cit.)