Facebook e gli amici indesiderati

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Sicuramente le femminucce saranno più colpite dal fenomeno delle richieste di amicizia indesiderate, ma molto spesso anche per i maschietti è imbarazzante ricevere una determinata richiesta di amicizia che può non voler essere accettata. A parlarci di questo argomento è una indagine statistica che è stata condotta in circa 13 Paesi dell’Europa (Italia compresa) e guidata dalla Robert Half International (una delle società di recruiting internazionale tra le più famose al mondo) che ha portato a galla il fenomeno delle amicizie indesiderate on line riscontrando che ben un terzo delle proposte fatte di amicizia su Facebook, viene respinto oppure accettato contro voglia.
Questa analisi è stata fatta su circa 2.500 individui tra impiegati e manager a diversi livelli, mostrando però il medesimo comportamento per ogni classe. Il massimo del gradimento è stato rilevato quando la richiesta di amicizia arriva da un proprio pari di livello e grado. Questa incidenza si è verificata nell’85% dei casi.


Circa i quattro quinti degli interessati, infatti si dicono quasi lusingati se a proporsi è un subordinato, fino ad arrivare ai tre quinti se a richiedere l’amicizia è uno gerarchicamente superiore. Questo, fa capire dal punto di vista introspettivo che tipologia di pensiero si ha nei confronti di chi sta qualche piano più sopra rispetto a se stessi nella scala lavorativa. Ancora si vede che il cliente non è un amico ben accettato ed il 25% dei dipendenti lo scarta, per i fornitori, invece, è solo il 65% che accetta l’amicizia. Questa la situazione su Facebook, ma esaminando altri social network vediamo che la situazione non cambia per nulla.
Capiamo da questa indagine che nella mente umana scatta una sorta di meccanismo psicologico (forse un po’ fuorviante) che fa capire di una diffidenza (sana?) sul posto di lavoro che non permette mai all’utente di abbandonarsi completamente ad un nuovo conoscente.

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