Google Buzz chiude il 15 gennaio 2012

Google BuzzIl progetto Buzz è morto da tempo, questo lo sapevamo da mesi, adesso però Google ha comunicato ufficialmente la data in cui staccherà la spina al social network. Dal 15 gennaio 2012 Google Buzz non sarà più accessibile, anche se sarà comunque possibile continuare ad accedere ai propri dati personali ed alla lista contatti.

Lanciato alla fine del 2010, Buzz non ha riscontrato il favore degli utenti, nei primi mesi ci sono stati diversi problemi relativi alle impostazioni di default sulla privacy, ma la verità è che Google non ha mai creduto molto nel progetto.

Google compie 13 anni e festeggia con un doodle

Google 13 anniIl 27 settembre del 1998 nasceva Google. 13 anni fa Larry Page e Sergey Brin lanciavano la prima rudimentale (avanzatissima, per l’epoca) versione del motore di ricerca costato anni di studi ai due geni informatici. Tredici anni dopo Google è un colosso mondiale, per festeggiare il compleanno Big G ha pubblicato il doodle che vedete qui sopra.

Non staremo qui a ripetervi la storia di Google, per quello basta andare su Wikipedia, noi di IoChatto abbiamo deciso di fare una analisi degli esperimenti social di Google, da Orkut al recente Google Plus, passando per i fallimenti di Buzz e Wave.

Dopo Google Wave chiuderà anche Google Buzz?

Il nuovo pettegolezzo di internet stavolta riguarda Google Buzz. Molti esperti di social media sostengono infatti che Google, dopo la chiusura di Wave, sospenderà a tempo indeterminato anche il progetto Google Buzz. L’ipotesi non è priva di fondamento, e circola in Rete già dallo scorso marzo, ma in tempi recenti è stata rilanciata da numerosi guru del Web. Il motivo è presto detto: l’imminente arrivo dell’atteso Project Titan renderebbe superfluo un servizio come Buzz. Ma c’è di più.

Secondo gli esperti Google Buzz è un progetto nato morto. Il suo utilizzo ha cominciato a calare già nei primi 3 giorni successivi al lancio. In più, le numerose falle della privacy, sfociate poi in una class action contro Buzz che è costata a Google ben 8,5 milioni di dollari, hanno trasformato questo microblog in una perfetta macchina mangia soldi.

Project Titan a rischio privacy?

L’annuncio della nascita di Project Titan, il servizio di messaggistica centralizzato targato Facebook ha suscitato commenti entusiastici in tutto il mondo. Tuttavia sarebbe sbagliato accettare passivamente ogni commento senza porci domande su una questione delicata come quella della privacy.

Il problema della privacy è molto sentito dai blogger di IoChatto, soprattutto quando riguarda il social network di Facebook, che già in passato ha mostrato scarsa attenzione per i nostri dati personali. E torna prepotentemente alla ribalta con l’arrivo di Titan. Proprio ieri abbiamo detto che, in qualche modo, Project Titan somiglia a Google Wave. Ma Wave non è l’unico prodotto di casa Google che può essere accostato all’ultimo nato di casa Facebook.

Chi di voi ricorda Google Buzz? Ebbene, quando Buzz arrivò sul mercato, circa otto mesi fa, la stampa specializzata affermò che Google aveva rivoluzionato il social networking con l’integrazione del microblogging all’interno di Gmail. Ma Buzz non ebbe il successo sperato, anzi il servizio di Google fu letteralmente inondato di lamentele da parte degli utenti che vedevano esposte pubblicamente le loro email e le informazioni personali, e di conseguenza venivano continuamente bersagliati dallo spam.

Google vuole Buzz sulla cresta dell’onda

 

Dopo il flop avuto da Buzz in casa Google come social network che voleva sfidare Facebook, ecco che il colosso di Mountain View ci ripensa e vuole lasciare un segno negli utenti portando la massa direttamente sul suo Buzz.
Fino ad oggi, l’unica realtà in cui Google Buzz sembra avere avuto la meglio è stata quella dell’America del Sud, dove sembra che il progetto di social networking di Google Orkut stia dando risultati, ma nel resto del mondo tutto è fermo e il colosso del search engine ne ha inventata una delle sue.
L’idea strategica è quella di una nuova e progressiva apertura delle API del social network per far si che gli sviluppatori di terze parti, possano utilizzare le informazioni del social network. Queste informazioni pubbliche fornite dagli utenti stessi, potranno essere importanti per chi sviluppa servizi o applicazioni che viaggeranno direttamente su Google Buzz. Oltre a questo, l’idea accattivante di “poter fare di più” su questo socialnetwork risultato un po’ stantio fino ad oggi dovrebbe attirare utenti.

Google ci riprova di privacy

 

 

 

 

Alma Whitten, studioso dell’algoritmo Googliano nel 2003, attualmente alla guida degli ingegneri del privacy council ha dichiarato che: “Quando ho iniziato a usare internet studiavo informatica all’università. Io e i miei compagni cercavamo le informazioni. E’ passato qualche anno e sono cambiate un sacco di cose. Molto in fretta. Ora le persone in rete scrivono, postano foto e informazioni personali.

Da quando lavoro per questa azienda, la cosa che più mi entusiasma è la sua missione. E cioè “organizzare l’informazione mondiale rendendola universalmente accessibile e utile. Il che pone un problema di privacy“. Se ad affermarlo è chi c’è all’interno, significa che la privacy anche per Google è diventato uno scoglio importante, e soprattutto da quando ci sono riscontri non proprio positivi per il social network lanciato dalla società di Mountain View, Buzz. Come abbiamo visto in questi ultimi periodi, la privacy la sta facendo da padrona e tutti i social network si stanno adeguando per avere il massimo riscontro e sorattutto il miglior rapporto informazioni/privacy, per far si che gli utenti non scappino spaventati da questa parolona che ancora non conoscono bene.

Google Buzz vuole fare il salto di qualità…imitando gli altri

 

La nuova piattaforma di social networking Google Buzz, che è stata lanciata qualche mese fa dal colosso del search engine, sta cercando la sua consacrazione definitiva per permettere di uscire allo scoperto da quest’ombra creata dai Big del social networking. E come ha deciso di farlo? Ovviamente modificando determinati strumenti di gestione come quelli di scelta e di operatività della libertà di utenza.

A partire dai consigli (e dalle critiche) inviati dagli utenti stessi sul sito, il colosso di Mountain View, ha deciso di aumentare lo sviluppo di funzioni quali: la richiesta delle amicizie, la bacheca con frequenza di aggiornamento maggiorata, le impostazioni della privacy et similia.

Social add-ons per Firefox

firefox

Tra i servizi web che sfornano numerose applicazioni legate ai social networks c’è la pagina dei componenti aggiuntivi per Firefox. Basta infatti farsi un giro tra le categorie e navigare all’interno dell’ambito “Social e comunicazione” per scoprire tutto un mondo.

Tra i componenti social consigliati da Firefox questa settimana ci sono Quisk e GroovyNotes, entrambi add-ons che permettono di condividere informazioni e discuterle facilmente in tempo reale, oltre al fatto di tenerci costantemente aggiornati sulle attività delle persone che seguiamo.

Arrivano le prime critiche per Buzz

Google Buzz

 

 

Il social network di Google, Buzz, non ha trovato proprio la strada spianata come immaginava. L’idea di godere dei vantaggi dell’ultimo arrivato, non è stata proprio centrata in pieno, ed i problemi sono sorti, come al solito sulla questione privacy e dati personali.

 
Questo dato è ad oggi quello che riempie le pagine intere del web ed il colosso di Mountain View ne sa qualcosa. Il team di sviluppo legale della società, sta infatti cercando di studiare al meglio la possibilità di gestire in maniera più chiara possibile il discorso di gestione dei dati personali.