Politica e social network: spunti per la guerra

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Come ben si sa, Internet è stato definito dai più grandi cultori e studiosi dei mass media, come il mezzo che identifica la democrazia per eccellenza. La possibilità data, infatti, di poter divulgare le notizie di proprio interesse con molta semplicità, oppure la stessa opportunità di essere in contatto con l’altra parte del globo data dai nuovi siti sociali (i social network per l’appunto), rendono sempre più “democratica” la vita anche delle popolazioni meno fortunate. Non esiste però un limite attualmente che vieti esplicitamente determinati contatti, se non come quello che il Governo Cinese ha di recente imposto ai produttori hardware per filtrare i contenuti delle ricerche on line (anche se la giustificazione del Governo è stata quella di preservare dalla pornografia i minori).

Fatto sta che quando sono stato qualche mese fa in Iran, ho notato per strada e nei bar che l’utilizzo di Internet è controllato da personaggi che sembrano passanti ma non lo sono , parlando con uno di loro sono venuto a conoscenza che sono molto spesso dei sottoposti pseudo militari che cercano di carpire gli stranieri che arrivano di cosa si occupano. A dare dimostrazione di ciò, è la stampa, che oggi ci parla del rapporto di Internet con i Pasdaran. Queste guardie armate della Rivoluzione, hanno deciso di intervenire legalmente contro qualsiasi mezzo di informazione on line, qualora questi non rimuovano dai network, blog e social network, commenti e notizie che alimentino le questioni del Paese dopo i risultati controversi delle elezioni Presidenziali.
Nello specifico si parla dei comuni YouTube, Facebook e Twitter che secondo i Pasdaran, sono alla base dello scoppio di tensioni  provocate sui “magheggi probabili” definiti dal candidato uscito sconfitto: Mir Hossein Mousavi. Secondo lui, infatti, le autorità ed Internet hanno favorito il Presidente uscente, il conservatore Mahmoud Ahmedinejad. Questo è scaturito proprio a seguito di esperienze simili a quelle capitate a me…l’uso di Facebook dei giornalisti stranieri nei bar di Theran.

E’ la fine della democrazia iraniana?

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