Una ricerca ci svela come gli italiani usano i Social Networks

Come vengono utilizzati i Social Networks in Italia? Con quali presupposti e con quale metodologia vengono gestite dagli utenti le proprie pagine personali? Da una ricerca, effettuata tramite un questionario dall’esperto di social media, Davide Licordari, su quattro Social tra i più significativi – Twitter, Facebook, FriendFeed e Linked’In – si è cercato di capire in che modo gli italiani li percepiscono.

Il campione preso in esame, variegato per fasce d’età e professione (una buona percentuale degli intervistati non è un esperto del web), ha risposto a una serie di domande specifiche, in particolare sul tasso di socialità dei quattro SN presi in esame, sull’utilità, divertimento, facilità di utilizzo.

Italia e Brasile sempre più vicine con i social network

 

 

L’Italia ed il Brasile sono diventati i due Stati con il rapporto tra utenti e reti di società virtuali più grande al mondo. Il sondaggio che parla di questo rapporto così “ossessivo”, è stato fatto di recente dalla società di ricerca Ibope. Secondo quest’ultima, l’85,6% degli utenti brasiliani ha frequentato i social network in Brasile non appena connessi ad Internet. Subito al secondo posto nella classifica della Ibope, è risultata l’Italia con una percentuale di collegamento ai social network durante l’attività di navigazione pari al 78,7%.
Partendo dall’assunto che questi dati rendono noto il predominio del social networking nella rete mediatica, si capisce che in Brasile oltre un quarto della popolazione e parliamo di circa 45-50 milioni di persone che ha un collegamento ad Internet, è molto attratta dal web, forse per uscire dagli schemi di vita quotidiana.

La fine delle fattorie su Facebook…e non solo

 

 

Anche nelle migliori famiglie ci sono i litigi, e purtroppo anche i divorzi a volte avvengono. A pagarne le pene, secondo l’etica sono solitamente le famiglie con i figli, anche perchè proprio i figli sono quelli che soffrono di più. Una metafora un po’ pesante, ma che descrive molto semplicemente quello che sta succedendo negli ultimi giorni tra il social network Facebook e la software house Zynga. Quest’ultima è molto nota al grande pubblico, per aver dato la possibilità agli utenti di giocare a Farmville, Mafia Wars, PetVille, Treasure Isle, zynga Poker solo per citarne i più giocati.
E proprio gli utenti sono quelli che saranno colpiti in prima persona dalle ultime diatribe che hanno colpito le due società e che stanno portando alla rottura definitiva. Pochi giorni fa, avevamo parlato di alcuni dissapori tra le due aziende, ad oggi sembra invece che questi dissapori si stiano trasformando in un divorzio bello e buono.

Chavez, Twitter e l’affondamento di una offshore

Cosa c’entrano il Presidente del Venezuela, il microblogging dell’uccellino ed una piattaforma gasiera? Ebbene tutte e tre fanno parte di un avvenimento di cronaca avvenuto in diretta mondiale. Hugo Chavez è un fanatico utilizzatore di Twitter e di conseguenza scrive veramente di tutto di più della propria vita sul social microblogging, e la sua idea di annunciare il naufragio per una piattaforma gasiera, la Aban Pearl, attiva sul pozzo Dragón del progetto gasiero Mariscal Sucre, al largo delle coste di Paria, ha fatto veramente scalpore.

La notizia in diretta su Twitter dall’account @chavezcandanga, parlava chiaro: “Con rammarico vi informo che pochi momenti fa è affondata la piattaforma  gasiera Aban Pearl. La buona notizia è che il 95 operai sono al sicuro“.

Tutto quello che non sapete di Facebook è in questo articolo

I numeri di Facebook sono tutti altissimi, che si tratti di users, o di introiti che il suo giovane creatore, Mark Zuckerberg, si sta portando a casa grazie a questa intuizione geniale. Non tutti sanno, però, alcuni dettagli che riguardano il Social Network più utilizzato del mondo.

Ad esempio, non tutti sanno che il primo, vero finanziatore di Facebook è Peter Thiel, il co-fondatore di Pay-pal, che ha decisamente dato un colpo, in positivo, all’avvio del progetto, con i 500 mila dollari investiti. Le cifre sui reali fruitori del servizio di social networking fanno girare la testa: gli utenti sono in totale 400 milioni nel mondo, che entrano nel loro profilo almeno una volta al mese. La metà di questi entra nella propria pagina ogni giorno: stiamo parlando di almeno 200 milioni di persone.

La politica su Fb: Italia e Usa a confronto

Mentre Berlusconi programma l’apertura di una sua pagina personale su Facebook ispirandosi a quelle di Obama, Sarkozy e Cameron, l’America va oltre. È stato due giorni fa proprio il Congresso degli Stati Uniti ad aprire una pagina. Il Congresso si è detto intenzionato a mostrare “come il Congresso sta utilizzando Facebook per governare e condividere informazioni con gli elettori.”

La pagina ha una bacheca accessibile ai fan e una scheda che elenca i link condivisi sulla pagina da parte di chiunque. C’è anche una scheda Risorse che include le informazioni su come usare Facebook.

Fidarsi di Mark Zuckerberg è da scemi

Prima di partire con le querele, state molto attenti. A dire che fidarsi di Mark Zuckerberg è da scemi non sono io, ma lo stesso Mark, il fondatore di Facebook. Non ci credete? Sappiate che di recente è saltata fuori la trascrizione di una vecchia chat tra Zuckerberg, che all’epoca aveva solo 19 anni, ed un suo compagno di studi, dove il CEO di Facebook ammette di avere utilizzato i dati forniti dagli amici durante l’iscrizione, per leggere i loro messaggi privati.

Zuck: Yeah so if you ever need info about anyone at Harvard
Zuck: Just ask.
Zuck: I have over 4,000 emails, pictures, addresses, SNS
[Redacted Friend’s Name]: What? How’d you manage that one?
Zuck: People just submitted it.
Zuck: I don’t know why.
Zuck: They “trust me”
Zuck: Dumb fucks.

Avete capito bene, il caro Mark sbirciava negli account di mezza Harvard e se ne vantava con l’amico. Grazie a Facebook, la sua creatura, quel ragazzino di 19 anni, futuro Re Mida dei social network, aveva tra le mani più di 4000 email, foto, indirizzi, e messaggi privati. Perciò se il suo amico aveva bisogno di informazioni, bastava chiedere. Ma il passaggio più divertente, e per certi versi più inquietante, riguarda quel dumb fucks (letteralmente “stupidi coglioni”) con il quale il giovanissimo Mark aveva etichettato chi fosse stato tanto scemo da fornirgli tutti i dati personali sulla fiducia.

Foursquare e Gowalla, i nuovi fenomeni: capire cosa sono

 

I social media e principalmente i social network sono la fortuna di molte aziende dell’era del web, che si sono viste coinvolte in questi progetti da milioni e milioni di utenti (spesso) senza nemmeno capire come. Già sono nell’analisi di Facebook si trovano gli oltre 400 milioni di utenti che quotidianamente imperterriti continuano a scrivere, contattare, aggiornare, inviare cose ad altri utenti. Ma oggi non parliamo dei soliti siti conosciuti con le solite note applicazioni, ma dopo alcuni tanto parlare di social network e social gaming, parliamo di qualcosa che possa unire i due concetti.
Foursquare e Gowalla sono dei giochi sociali di localizzazione, che vengono visti come la rivoluzione del web e di conseguenza come fonte di denaro per molti investitori. Ovviamente sono basati sui device mobile ed includono la necessità quindi di avere un GPS integrato. Ad investire fino ad ora sono stati i soliti noti: Yahoo e Gary Vaynerchuk (legato al nome di Wine Library TV).

City of Eternals, un mondo virtuale popolato da vampiri

Mettete insieme Facebook, Twilight e un vecchio RPG come Diablo e avrete un’idea di questo City of Eternals, mondo virtuale in 2D che permette di giocare tramite Facebook Connect (e presto anche con Twitter). La città degli eterni è New Valencia, scenario dove si svolge gran parte del gioco. La città è popolata di caste di vampiri, ma niente paura, perché tanto lo siete anche voi.

Il gioco ha un intro a fumetti molto gradevole, che vi informa del vostro destino: siete morti a causa del morso di un vampiro e vi stanno seppellendo nel cimitero di New Valencia. Ed è proprio qui che risusciterete, nel cimitero di Valencia dove incontrerete la vostra guida per questa avventura: un pipistrello di nome Batty.

Batty vi dirà che è venuto il momento di scegliere da che parte stare, perché tante sono le caste di vampiri che infestano la città. Antichi vampiri ancorati alle tradizioni, oppure trendsetter modaioli che vivono come rockstar tra feste e balli. Oppure potrete scegliere di stare per i fatti vostri, sovvertire le regole dell’ordine vampiresco oppure creare una casta ex novo con le vostre regole.

La social network mania crea dipendenza: vediamo come curarla

 

Dipendenza da Internet? Forse enunciata a chi oggi ha 50 anni, può sembrare una sorta di barzelletta, ma invece si tratta di una vera e propria patologia. Per risolvere questo problema che va a colpire buona parte dei giovanissimi soprattutto tra i 13 ed i 20 anni, i genitori preoccupati si sono basati sugli atteggiamenti più impossibili della psicopatologia quotidiana dei propri figli che utilizzano il web. Sembra che il pensiero, ed i loro modi di vivere cambino senza dare tempo all’adattamento, rendendo instabili i soggetti che hanno questo problema.
E’ diventato come un allarme droga, eppure la dipendenza dal web e soprattutto dal social network (il più discusso è sempre Facebook), è consapevole di essere dipendente da Internet. I genitori vedono i figli che non riescono più ad andare a scuola, o i ragazzi essere demotivati ad andare al lavoro, o ancora, persone che sono attaccate al PC circa 20 ore al giorno non dormendo più.
Per risolvere questo problema sono nati in Italia già 2 ambulatori per la terapia anti-web.

Progetto Diaspora, il Social che vuole diventare l’anti Facebook

Facebook è onnipervasivo, sempre presente e ingombrante, ormai nei discorsi di tutti perché tutti hanno un profilo di cui parlare e su cui sparlare. Esiste una valida alternativa a questo Social Network? Non fino ad oggi, fino a quando, almeno, quattro studenti di informatica della New York University hanno messo a punto una filosofia che rappresentasse un decentramento di Facebook e aprisse le porte a una nuova concenzione di spazio in rete.

Nasce con questa idea il Progetto Diaspora, che immagina, dietro agli esperti che l’hanno ideato, una reta che permetta di collegare punti diversi, senza che, necessariamente, questi siano inglobati in un unico sistema.

Amici su Anobii, più social che mai

Anobii, la rete sociale dedicata agli amanti della lettura, va verso una più determinata rotta per la condivisione. Oltre a permettere di catalogare libri e condividerli con i propri “vicini di libreria“, infatti, Anobii ha fatto, qualche mese fa, un ulteriore passo social con l’applicazione che lo collega a Facebook e Twitter. Da quel momento era stato possibile veder scorrere gli aggiornamenti relativi alla propria libreria virtuale direttamente nel feed dei due maggiori social network.

Ma è di pochi giorni fa la novità che ha permesso ad Anobii di estendere ulteriormente il proprio lato social.

Privacy su Facebook, consigli per la tutela dell’utente

Quello della privacy on-line è un argomento mai troppo battuto, specialmente quando si tratta di Social Network, spazi web dove è d’obbligo lasciare informazioni personali, parlare dei propri gusti, delle proprie passioni.

E’ ancora una volta Facebook a sollevare le questioni più spinose, proprio perché la quantità di informazioni in esso contenute possono arrivare ad essere deleterie per gli utenti che si espongono troppo. E’ bene quindi conoscere in modo approfondito tutte le opzioni privacy che sono state messe a disposizione proprio per garantire all’utente una maggiore sicurezza.