L’indicizzazione attraverso i social network (parte 1)

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Una delle mode passeggere che si stanno diffondendo sul web, è relativa alla vivacità dei blog e dei portali di news di scrivere i decaloghi dell’ottimo utilizzo di un social network da parte di una realtà aziendale. Noi di IoChatto, abbiamo valutato attentamente la situazione rendendoci conto che molto spesso un decalogo non basta, e sorge quindi la necessità di dover scrivere qualcosa in più…proprio come stiamo facendo negli ultimi giorni.

 

Il primo obiettivo di chi vuole utilizzare i social network per migliorare il proprio posizionamento on line è sicuramente quello di fare i conti con la SERP che continuamente va a movimentare quello che è il traffico su web e soprattutto tiene presente di una serie di fattori legati agli utenti terzi. Dal nostro punto di vista però, possiamo aiutarci con piccole accorgenze. Il caso standard che prendiamo a riferimento è quello legato alla geolocalizzazione legata al sito web di Google Places. Pochi sanno che attraverso l’account di Google Plus è possibile accedere anche a Google Places e soprattutto di gestirlo ed ottimizzarlo.

 

Google Places, non va lasciato andare a se stante, ma ad esso va dedicata la stessa cura degli altri input del social network. Importantissima è la possibilità di ricevere le recensioni e di conseguenza, non è importante che siano positive o negative, ma l’importante è che ci siano. Questo è il primo canone dell’avviamento al social di uno strumento web per una valida indicizzazione sui motori di ricerca.

 

I social media e soprattutto le social utilities, proprio come può essere Google Places, aiutano ad aumentare la rilevanza della ricerca nei motori e di conseguenza, attraverso le ricerche personalizzate, anche più utenti potranno trovare il nostro sito, oltre che la nostra ubicazione. Teniamo presente che le pagine automatiche che genera Facebook su quelle di Wikipedia, ad esempio, prendono il proprio input geografico dalle cartine di Bing, motivo in più per non trascurarle.

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