Il futuro dei Social Network a un bivio: Far pagare agli utenti o vendere agli operatori?

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La crisi del 2008 che si ripercuoterà durante il 2009, non fara scanso dei social network. Si preannuncia la chiusura di molti e il proseguimento solo di pochi quali Facebook e MySpace. La scelta che sarà optata dai più piccoli per il 2009 sarà sicuramente di fornire a pagamento alcuni servizi che ora vengono forniti gratis, questo perchè la pubblicità non copre le spese dei servizi offerti.
Questo rischio è stato analizzato dagli analisti della Deloitte Research che hanno additato l’incapacità dei gestori dei social network, ne creare enormi colossi di dati (foto e video soprattutto), dovendo pagare ceninaia di milioni di dollari l’anno per contenere i dati di tutti gli utenti. Lo spazio di banda che necessita, anche sta cominciando a creare i propri problemi.

Secondo la Deloitte, da ogni utente i gestori possono ricavare solo pochi euro cents.
Il secondo osservatorio di ricerca Ovum, invece, colpisce la mancanza di attività del business model e di progetti in corso. Riporta l’esempio di Twitter che con zero entrate, non ha ancora personalizzato il modo di trasformare la popolarità in soldi. Per il 2009, soprattutto a seguito della crisi, si prevede la perdita del 22% degli incassi pubblicitari di Facebook e MySpace.
Gli investitori non si preoccupano, tanto che Mark Zuckerberg (CEO di Facebook), ha dichiarato al giornale economico BusinessWeek di dover abbassare solo di circa 50 milioni di dollari il ricavo del 2008 per passare a 300milioni invece di 350 milioni.
L’analisi delle fonti prosegue con eMarketer che confronta le grandezze del business incentrato ancora una volta su MySpace che detiene il 50% del mercato del social network anche se poteva sembrare Facebook il re indiscusso. Fatto sta che Facebook ancora non riesce a trasformare in moneta sonante la propria popolarità nascente.
La paura dei CEO di esagerare con la pubblicità, è quella che il bombardamento potrebbe risultare troppo aggressivo.
Secondo i marketers le soluzioni sarebbero rinchiuse nell’e-commerce. Accordi con Amazon, iTunes, ecc. , potrebbero portare ad un lieve aumento degli introiti insieme all’aumento del servizio dei regali virtuali. Staremo a vedere il proseguimento.

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