I “redditi” dei social network

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Cominciamo la nostra settimana tirando delle conclusioni sulle entrate monetarie, che i realizzatori di social network volevano realizzare sin dall’inizio della creazione dei loro progetti. La domanda economica su questi prodotti è sempre più in declino, mentre continua a crescere in maniera esponenziale quella di utenza. Fatto sta che un hacker americano professionista, la scorsa settimana è riuscito ad accedere ad alcuni importanti documenti economici (pubblicati e subito rimossi dal suo blog), i quali erano segno evidente di uno scambio mail a sfondo contabile di uno degli alti dirifenti di Twitter.

Ciò che è saltato agli occhi, è un allegato di un foglio di calcolo che illustrava un andamento dal reddito per un raggiungimento entro il 31 Dicembre del 2010 di oltre 140 milioni di dollari.
Dopo la pubblicazione di questi documenti, gli addetti stampa del social network dell’uccellino, hanno dichiarato immediatamente che questi documenti non sono mai circolati nella loro società. Inoltre, non ha detto che questi dati non potrebbero avverarsi nel tempo, perchè gli attuali 23 milioni di utenti, potrebbero moltiplicarsi come quelli di Facebook e raggiungere gli stessi 250 milioni.
Da qui l’apertura di un’indagine economica, che ha portato all’evidenza l’enorme potenziale economico dei social network. Per Facebook, ad esempio, questi dati sono stati necessari per mostrare ad una società russa interessata ad investire nello stesso, la possibilità di averne una percentuale pari a 6,5 miliardi di dollari.

Le attuali stime degli economisti degli Stati Uniti, hanno comunicato ufficialmente una previsione di aumento delle entrate, solo se gli sviluppatori proseguiranno con il proprio lavoro sulle applicazioni di Facebook e con le partnership. L’ultimo rapporto finanziario di Facebook è stato pubblicato nel Maggio del 2009 da ContentNext Media, una società di ricerca che ha diffuso la notizia (ed il consiglio per Facebook), che l’unica possibilità di continuare ad avere entrate, dovrebbe essere quella di continuare ad offrire nuovi servizi, magari anche a pagamento.

230 commenti su “I “redditi” dei social network”

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