La Finanza sbarca su Facebook

La Guardia di Finanza è uno dei corpi dello stato più attivi dal punto di vista dei controlli. Sembra infatti che oltre ai controlli nella vita reale, le fiamme gialle siano pronte a cominciare a svolgere il proprio servizio anche sul web nel mondo virtuale. La notizia annunciata a metà dell’anno scorso è infatti diventata realtà: il Fisco, effettuerà un controllo su tutti i contribuenti, non solo basandosi sui due parametri più diffusi come il redditometro e lo spesometro, ma anche attraverso il social network Facebook.

Il sito realizzato da Mark Zuckerberg, quindi, farà si che le autorità statali possano fare ulteriori accertamenti sulle posizioni fiscali dei contribuenti, oltre che reperire delle maggiori informazioni sugli evasori presunti. L’Agenzia delle Entrate in un comunicato per il lancio del progetto, spiega che in dettaglio, Facebook insieme ad altri social network verranno utilizzati per le attività di accertamento, oltre che per instaurare una nuova forma di dialogo con i cittadini per portarli a conoscenza di novità.

Il social network si lancia in Borsa

 

Oggi parliamo della Kleiner Perkins Caufield & Byers, meglio nota ai molti come KPCB. La società colosso degli investimenti per le aziende con capitali di ventura importanti, ha deciso di mettere in palio ben 250 milioni di dollari e stringere una partnership con le aziende di alta tecnologia più importanti, per mettere su l’avvio di una nuova era per le aziende che si dimostrano più promettenti nel settore.

Tra le aziende che compaiono in questo bando, ecco che troviamo anche il nome di Facebook che è stata rappresentata nel quartier generale della KPCB direttamente dal fondatore Mark Zuckerberg.

Ecco il social network del Nasdaq

Nasdaq

Tutti noi pensavamo che il mondo dei social network si fermasse a Facebook, a Twitter, a LinkedIn oppure a MySpace, ma non avevamo considerato anche le realtà alternative delle reti sociali. Quella che andiamo ad esaminare oggi è quella dedicata ai lavoratori del Nasdaq. Ebbene si, anch’essi hanno una propria community dedicata e si basa soprattutto sulla necessità di facilitare i rapporti tra tutti gli esperti di finanza e gli appassionati di finanza.

Il social network è una parte del sito www.nasdaq.com, che altro non è che uno dei portali più famosi al mondo che parla di borsa e soprattutto che vanta oltre 2,4 milioni di visitatori mensili. Esaminiamo come è strutturato questo social network.

Il social network del trading on line

Continuiamo a parlare oggi di social network alternativi, e cioè che hanno un filo conduttore diverso dalla semplice condivisione di amicizia. L’argomento che trattiamo questa sera è sicuramente interessante per molti perchè parliamo di economia.

Da quando c’è stato l’ennesimo crack finanziario mondiale, in molti si sono dedicati ad una pratica economica alquanto diffusa: il trading on line (conosciuto come TOL). Si tratta di una compravendita di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, fondi, BOT, ecc.) attuata sul Web, esistente dal 1999 in Italia ma che sta vedendo i progressi numerici solo oggi.

I “redditi” dei social network

Cominciamo la nostra settimana tirando delle conclusioni sulle entrate monetarie, che i realizzatori di social network volevano realizzare sin dall’inizio della creazione dei loro progetti. La domanda economica su questi prodotti è sempre più in declino, mentre continua a crescere in maniera esponenziale quella di utenza. Fatto sta che un hacker americano professionista, la scorsa settimana è riuscito ad accedere ad alcuni importanti documenti economici (pubblicati e subito rimossi dal suo blog), i quali erano segno evidente di uno scambio mail a sfondo contabile di uno degli alti dirifenti di Twitter.

Ciò che è saltato agli occhi, è un allegato di un foglio di calcolo che illustrava un andamento dal reddito per un raggiungimento entro il 31 Dicembre del 2010 di oltre 140 milioni di dollari.