Facebook: quanto guadagnano i dipendenti?

Dopo aver scoperto come fa Facebook a guadagnare chiedersi quanto guadagnano i dipendenti del social network numero uno al mondo appare più che lecito. A rispondere al quesito in questione ci ha pensato il portale Glassdoor, una piattaforma che consente di raccogliere informazioni sulla situazione lavorativa in forma anonima.

Immagine che mostra il logo di Facebook su uno sfondo di dollari

Glassdoor ha infatti diffuso i guadagni di alcune figure professionali all’interno del team di Facebook ed attenendosi al report un dipendente neoassunto riesce a guadagnare circa 106 mila dollari l’anno. Lo stipendio aumenta per le posizioni del Product Analyst che può arrivare a guadagnare circa 118 mila dollari annui mentre un Production Engineer ne guadagna 132 mila. Un User Inferface Engineer riesce a totalizzare ben 146 mila dollari l’anno. Questi rappresentano però solo gli stipendi dei dipendenti di Facebook meno retribuiti. Infatti, tra le figure professionali del social network che guadagnano di più troviamo l’Engineering Manager che arriva a guadagnare più di 380 mila dollari.

Come fa Facebook a guadagnare?

Come fa Facebook a guadagnare?

Allo stato attuale delle cose Facebook è indiscutibilmente il social network più gettonato al mondo ed il fatto che ogni giorno milioni e milioni di utenti se ne servano, sia per diletto sia per professione, ne è senza alcun dubbio la prova più evidente.

Oltre che essere il social network più celebre ed utilizzato Facebook è anche lo strumento che ha permesso a Mark Zuckerberg, il suo fondatore, di guadagnare un’ingente fortuna in denaro. Considerando però che Facebook è un social network totalmente gratuito e che gli utenti sono liberi di iscriversi così come di di rimuovere il proprio account come fa Facebook a guadagnare? Per rispondere a questa domanda e dunque per capire quali sono le fonti di guadagno di Facebook bisogna analizzare due differenti aspetti.

Mark Zuckerberg è il CEO più pagato degli Stati Uniti

Mark Zuckerberg è il CEO più pagato degli Stati Uniti

Che Mark Zuckerberg sia il fondatore di Facebook nonché CEO del celebre social network e che nonostante la sua giovane età abbia già in tasca una fortuna degna del migliore dei più celebri dei milionari è cosa ben nota a tutti. Ciò che invece risulta essere una vera e propria novità è il fatto che si sia aggiudicato il meritevole ed incredibile titolo di amministratore delegato più pagato negli Stati Uniti nel corso del 2012.

Attenendosi infatti al nuovo report appena diffusa da GMI Ratings che, appunto, si occupa di analizzare i compensi assegnati ai CEO di oltre 2.000 società quotate in borsa, Mak Zuckerberg è il CEO più pagato in terra a stelle e strisce per quanto riguarda lo scorso anno.

Intervista ad Andrey Ternovskiy, il padre di Chatroulette

 

 

 

 

 

 

Andrey Ternovskiy, un nome che ai molti non dice nulla, ma se diamo qualche dettaglio in più, del tipo russo, studente ed amante del web con la passione per la webcam, forse a qualcuno cominciano a schiarirsi le idee. Stiamo parlando di colui che 17enne ha ideato e realizzato Chatroulette, il sito Internet chepermette la videochat di utenti del tutto sconosciuti in qualsiasi posto del mondo in modalità random.
Proprio in questi giorni, il giovane gira tra New York e San Francisco per proporre un nuovo progetto a qualche major che dovrebbe finanziarlo e proprio in questi stessi giorni sta circolando sul web una sua intervista rilasciata a David Gallagher in merito al suo sito web Chatroutelle e gli incassi.

La diffamazione su Facebook costa 15.000 euro

 

Ebbene si, è stato stabilito il prezzo dell’accusa di diffamazione attraverso social network in Italia. Si tratta del responso di una delle prime sentenze tenutesi nei tribunali italiani, dovuta al risarcimento dei danni per illecito e diffamazione compiuta su un social network: nello specifico Facebook.
L’invio di messaggi diffamatori, infatti, seppure attraverso il social network è costato un bel gruzzoletto ad un giovane di Monza, che secondo la corte brianzola ha dovuto sborsare ben 15.000 euro di condanna, per dover risarcire una persona del messaggio con cui era stato offeso, nel quale veniva menzionata ed offesa per una patologia alla vista che la vittima ha. Oltre a questo, le offese riguardavano alcune preferenze sessuali verso il sesso maschile del giovane.

Soldi e Facebook: che rapporto c’è?

 

Ebbene a breve potrebbe succedere che Facebook si trasformi in una sorta di portafoglio virtuale per poter accumulare ogni sorta di valute virtuali, che si trasformino automaticamente in regali reali. Questa ipotesi di variazione del business di Facebook, sarebbe stata anticipata da un membro del team di sviluppo del social network direttamente a Wired. Il mercato dei crediti, infatti, già abbastanza attivo su Facebook spendibile in applicazioni e soprattutto giochi, che ultimamente vanno alla grande su Facebook.
Queste sono le prime mozioni del social network di Mark Zuckerberg a muoversi verso la creazione di una moneta propria virtuale. Le informazioni ad oggi non ci sono ancora per essere precisi e dare informazioni dettagliate, ma nel portafoglio degli utenti (quello reale) dovrebbero essere prese solo piccole somme per far crescere il portafoglio (quello virtuale) degli utenti stessi.

Ancora gruppi su Facebook a pagamento

Facebook soldi

 

 

Sta diventando una sorta di persecuzione quella che realizzano alcuni utenti con la continua diffusione di inviti a gruppi che cercano di raccogliere utenti contro la trasformazione a pagamento di Facebook. E fatto sta che tantissimi utenti, credendo di fare una “cosa buona e giusta”, continuano ad iscriversi a questi gruppi che teoricamente dovrebbero “consigliare” a Facebook ed al suo team di non renderlo a pagamento.

 
Facciamo una volta e per tutte chiarezza sull’argomento.

I consumatori americani contro Facebook

Facebook Law

Siamo alle solite. Facebook in Tribunale, negli Stati Uniti d’America contro i cittadini. Questa volta a mandarlo sul banco d’accusa è stata una class action avviata dai rappresentanti dei consumatori. Secondo quanto pubblicato sul Financial Times, sono oltre 2.000 gli utenti di Facebook che si lamentano della gestione economica del social network in rapporto alle proprie applicazioni. Il caso sembra nasca dal fatto che questo migliaio di utenti iscritti a Facebook, si sia visto addebitare sulla propria carta di credito determinate spese (non autorizzate a monte) per l’utilizzo di giochi on line ed applicazioni eseguite attraverso il social network.

A partire da questa causa, il Senato americano, continua ad indagare sulle pratiche di marketing della società e soprattutto sulle pubblicità e gli annunci “trappola” presenti sul sito. Parliamo di quei banner laterali che parlano continuamente di aumento di popolarità mostrando formose modelle che incitano al “cliccare”.

L’assetto azionario di Facebook cambia volto

Soldi per Facebook

Secondo quanto riportano le aziende del settore, seppur con lentezza, sta procedendo il processo di modifica dell’assetto azionario del social network Facebook. Pian piano, ci si sta avvicinando ad un possibilità di avere il social network a disposizione di una offerta pubblica IPO che arriverà molto probabilmente alla quotazione del social network in borsa.

Attualmente, dal punto di vista economico, il social network ha realizzato la possibilità di avere una doppia classe di azioni cedibili: A e B. Le azioni di Classe A, possono essere vendute in caso di trasformazione in mercato IPO, mentre le azioni di Classe B, danno ai possessori delle stesse la possibilità di esercitare proposte sulla Governance di Facebook.

Twitter è sempre più accanto alle aziende

Twitter Business

 

 

Il trend scelto dai ragazzi dell’uccellino, sembra essere sempre più business oriented e lo dimostrano le novità presentate in questi giorni. Tra poco, infatti, Twitter avvierà la diffusione sul proprio sito web di nuovi strumenti molto interessanti dal punto di vista del business per le aziende. Ad annunciare tutte queste novità è stato proprio Biz Stone, il fondatore di Twitter che ha dichiarato che giunti in questo momento di popolarità, la necessità primaria del social network su piattaforma microblogging è fare profitti.

 
La valutazione in borsa del sito in se, è attualmente di un miliardo di dollari, ma si necessita di aumentare ancora di più il capitale.

MySpace ed iMeem insieme?

Imeem

 

 

 

 

Un nuovo accordo all’orizzonte. Parliamo di due realtà molto grandi che stanno per fondere le proprie sinergie per creare qualcosa di nuovo. Il portale di social networking MySpace, che ultimamente è stato al centro di questioni economicamente non proprio piacevoli, e dal risvolto sempre più multimediale, sembra stia realizzando una trattativa con lo staff management del servizio di streaming on line iMeem, anch’esso non proprio in acque felici.

 

 

 
Purtroppo anche iMeem come MySpace ha vissuto un periodo particolare con una necessità di finanziamenti importante per evitare che la mancanza di fondi diventi causa della chiusura del network stesso.

MySpace nomina il suo direttore finanziario

Mark Rosenbaum

Sarà il primo direttore finanziario nominato da MySpace di News Corp. Stiamo parlando di Mark Rosenbaum, ex consulente finanziario di Metro-Goldwyn-Mayer, la major cinematografica, che è stato assunto come nuovo direttore finanziario per il social network in fase di crescita.

Twitter dice no all’advertising

Twitter advertising

Dopo l’annuncio di ieri della nascita di BrandLift, a seguito di un accordo tra Facebook e Nielsen, per la misura dell’adversiting on line su social network, il focus di indagine si è spostato sull’altrettanto famoso Twitter.

Il sito che è stato valutato circa un miliardo di dollari, per adesso ha detto no ad advertising e micro spot. Il suo servizio di microblogging, ha deciso di scegliere una linea guida diversa da tutti i suoi concorrenti diretti (in primis Facebook) e di non avere nulla a che fare con la pubblicità a pagamento.

Biz Stone, il co founder del sito con l’uccellino, ha dichiarato che stanno mettendo in cantiere qualcosa di diverso che andrà sempre più a vantaggio degli utenti. Stiamo parlando di un accordo con Jajah, per integrare il suo VoIP.