Falsi Mi piace, Facebook pagherà 10 dollari per ogni utente

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Mi piace  fake

Della vicenda inerente il sempre maggior numero di Mi piace fasulli presenti sulle pagine Facebook se ne era iniziato a parlare già qualche mese fa quando Mark Zuckerberg ed il suo team aveva dichiarato guerra ai Like tarocchi.

Da poche ore, però, si è iniziato a discutere nuovamente della questione e, in particolare, in seguito alla dichiarazione fatta dal team di Facebook che, appunto, ha comunicato che verserà ben 10 dollari per ciascun utente in modo tale da mettere un punto alla questione dei Like fasulli.

Nel dettaglio, Facebook aveva visualizzato, mediante le pagine del social network, tutta una serie di Mi piace corrispondenti a nominativi di utenti che non avevano mai effettivamente espresso il proprio gradimento rispetto ad alcune tipologie di prodotti e Mark Zuckerberg aveva quindi accettato di versare 10 milioni di dollari in beneficenza per porre rimedio alla faccenda.

L’accordo raggiunto per mano del giudice dello stato della Califonia sembra però non essere bastato.

Con una recente class action nei confronti di Facebook, è stato richiesto il rimborso economico per gli utenti che hanno visto il proprio nome associato a prodotti mai apprezzati in precedenza.

Nelle ultime ore Facebook si è dichiarata disposta a versare esattamente 10 dollari per ciascun utente iscritto al social network che in passato sia stato inserito nelle inserzioni pubblicitarie, le cosiddette sponsored stories.

Richard Seeborg, il giudice che si è espresso sulla questione, non ha rilevato alcun impedimento e si è detto favorevole alla soluzione proposta.

La questione, tuttavia, potrebbe complicarsi se si tiene conto del fatto che Facebook pare abbia utilizzato anche i nomi di utenti minorenni.

Per il momento tale punto non è stato ancora preso in considerazione, così come spiegato dai legali di un’associazione operante a tutela dei cittadini e dei consumatori, per cui sarà necessario attendere ancora prima di poter individuare l’esatta evoluzione della faccenda.

Via | CNET

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