Facebook, lo strumento più utile nelle cause di divorzio

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Un vecchio amico, un’ ex-fidanzata, un marito: da quando i Social Media hanno invaso la vita di tutti i giorni, non possiamo evitare di controllare la vita delle persone a noi care, o di quelle che ci sono state vicine in passato. Non dà soddisfazione vedere la nuova partner del tuo ex-compagno senza per forza andare a chiedere in giro e fare la figura del curiosone? Non è divertente controllare tutto ciò che accade nel nostro piccolo mondo, semplicemente con un click?

Basta uno status di Facebook a capire se quell’amico ha una moglie, una relazione complicata o è stato mollato da un momento all’altro. Ma non è detto che sia un bene, anzi: le informazioni che immettiamo sul nostro profilo, soprattutto quelle relative alle relazioni  e alle questioni di cuore, potrebbero un giorno essere usate contro di noi, quando meno ce lo aspettiamo. Magari in Tribunale.

Secondo una ricerca dell‘Associated Press, pare che sia Facebook il Social Network preferito dai giudici americani per imputare colpe alle parti in una causa di divorzio.Dall’American Academy of Matrimonial Lawyers fanno sapere che più dell 81% delle cause di divorzio disputate nei tribunali americani si avvalgono di informazioni, notizie e up-date di status provenienti dai Social Network, in particolare Facebook, seguito da Twitter e YouTube. Anche in Gran Bretagna, pare che più del 21% delle cause sia supportata dall’aiuto dei Social Network. Molte sono le madri processate perché troppo impegnate a giocare a Farmville e i padri ripresi in aula per le condivisioni troppo frequenti sulla propria pagina Facebook, togliendo tempo ai figli.

Non più investigatori privati, nè inseguimenti da poliziesco americano: per incastrare un ex, basta che sia social-attivo e che si lasci andare a confessioni frequenti sul proprio profilo. Confessioni, che, usate in un certo contesto, possono mettere la parola fine ad una storia.

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