Facebook, 7 nuovi partner per l’AntiVirus Marketplace

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Facebook AntiVirus Marketplace

Sono oramai diversi mesi a questa parte che Mark Zuckerberg e l’intero team di Facebook battono sempre più sulla questione sicurezza onde evitare, appunto, che i propri iscritti possano incappare in eventuali e sempre più frequenti pericoli in grado di mettere a repentaglio gli account impiegati, la stabilità dei computer in uso ed i dati personali degli utenti.

A tal proposito, Facebook, proprio nel corso delle ultime ore, ha annunciato ben 7 nuove aggiunte al proprio AntiVirus Marketplace che si arrichisce di nuovi partner del calibro di Avast, AVG, Avira, Kaspersky, Panda, Total Defense eWebroot che vanno a sommarsi alle già instaurate partnership con Microsoft, Norton, McAfee, Trend Micro eSophos.

L’AntiVirus Marketplace di Facebook, appare opportuno sottolinearlo, non va però a configurarsi come un sistema mediante cui ottenere gratuitamente un antivirus da sfruttare per proteggere il proprio computer bensì come un portale mediante cui canalizzare la diffusione di strumenti mediante ad incrementare la sicurezza e tramite il quale poter scegliere ed avviare rapidamente il download dei prodotti d’interesse.

Ovviamente sono disponibili anche speciali offerte, come quella di Kaspersky Lab, che permette la sottoscrizione semestrale gratuita per Pure Total Security Suite e per Security for Mac, una promozione questa dedicata soltanto agli utenti di Facebook.

Non mancano poi alcune proposte completamente gratuite come quelle di Avira, AVG ed Avast.

I nuovi partner vanno inoltre ad aggiungere la propria esperienza al database su cui si basa il sistema della lista nera degli URL presenti su Facebook mediante cui, appunto, vengono analizzati migliaia di miliardi collegamenti ogni giorno al fine di individuare quelli facenti riferimento, eventualmente, a contenuti dannosi.

Da notare inoltre che le nuove partnership instaurate sono state annunciate proprio in un periodo durante il quale Facebook sta scoprendo numerosi bug inerenti, appunto, la propria sicurezza e, ovviamente, quella delle informazioni relative ai suoi utenti.

Via | The Verge

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