Facebook: nuovo caso di identità rubata

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Questa volta a farne le spese è un professore di Trento: Alberto Conci. Un’altro fatto rimarcante la vulnerabilità della rete? Pare proprio di si. Mentre cercava i contatti di una amica, prima delle feste natalizie, si è ritrovato iscritto al social network Facebook con tanto di nome, cognome, e profilo contentente sue foto.

La scoperta più eclatante è stato il fatto che tutti gli amici, parenti e conoscenti credessero di parlare proprio con lui! Un furto d’identità in piena regola e ben congeniato. La vittima ha subito inviato una lettera di reclamo direttamente a Facebook segnalando il reato alla polizia postale, facendo rimuovere tempestivamente il profilo. Tutto finito? No. Dopo pochi giorni, il ladro d’identità si è nuovamente spacciato per il professore ed ha inviato a tutti i suoi amici/contatti una email con tanto di scuse e di reclamo per essere stato scacciato ingiustamente. Che fare in queste situazioni?

Il vero Conci ha così informato una seconda volta le autorità e ha inviato a tutti i conoscenti una lettera in cui spiegava il suo comportamento strano tenuto in rete, non consono alla sua personalità.

Colpito da questa esperienza di vita “virtuale“, ha posto tre personali considerazioni in un articolo del giornale Trentino:

La prima è relativa alla percezione di fragilità di fronte all’incontrollabilità della rete. L’assoluta casualità con la quale ho trovato il profilo mi ha fatto molto riflettere… [ ] … dovremmo porci più seriamente il problema della manipolabilità di tutto ciò che “gira” su internet… siamo solo in parte consapevoli.

La seconda considerazione riguarda il problema della libertà. Il fatto che oggi su internet sia possibile trovare di tutto ne fa un luogo ambiguo, espressione della massima democrazia e contemporaneamente luogo in cui tale libertà può convertirsi in tragico abuso.

La terza considerazione è di carattere educativo… Come adulti e come educatori dobbiamo chiederci quali siano gli strumenti critici da fornire ai ragazzi per muoversi in un mondo tanto complesso. Il problema non è tanto tecnologico o giuridico, quanto piuttosto culturale… [ ] … bisogna permettere ai ragazzi di fare di internet un luogo di apprendimento, di relazione e di crescita.

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