Twitter sbarca in borsa, è ufficiale

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Twitter sbarca in borsa, è ufficiale

Anche Twitter, seguendo la falsariga di Facebook, si appresta a collocarsi in borsa.

La cinguettante risorsa di social network fondata nel lontano, ma non troppo, 2006 ha infatti reso nota la documentazione necessaria per diventare pubblica presentata alla SEC, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori.

Oramai, quindi, non ci sono più dubbi: la quotazione in borsa è vicina anche se al momento ancora non si sa ancora se le azioni saranno valutate al NYSE o al NASDAQ.

L’obiettivo, comunque, è quello di raccogliere 1 miliardo di dollari per poter sostenere nel miglior modo possibile le future mosse da effettuare.

In merito al numero di azioni che saranno oggetto di vendita e sul prezzo stimato per ciascuna di esse al momento non risulta disponibile alcuna informazione.

A detta di alcuni, però, il valore di ogni azione di Twitter potrebbe essere compreso tra i 28 e i 30 dollari per un controvalore complessivo della società di circa 15 miliardi di dollari ma questo verrà chiarito soltanto durante lo step successivo.

Prossimamente, infatti, dovrà essere definito il prezzo d’esordio unitamente a quello di capitalizzazione complessivo.

Nella richiesta alla SEC il gruppo ha inoltre reso pubblica la sigla definitiva indicata come TWTR.

La storia, quella di Facebook e non solo, insegna però che Twitter è una realtà che non vende servizi ma che poggia il suo business principalmente sulla raccolta pubblicitaria e sulla commercializzazione di informazioni statistiche prodotte dai tweet pubblicati degli utenti ragion per cui appare abbastanza difficile poter dire quali saranno le fortune del social network in borsa.

Le performance di Facebook sul NASDAQ, ad esempio, sono state molto travagliate sin da subito col valore del titolo che ha fatto segnare un vero e proprio tonfo. Soltanto nelle ultime settimane il titolo è poi risalito raggiungendo il valore di 51 dollari ad azione, un picco massimo rispetto ai 38 dollari della collocazione iniziale risalente a maggio 2012.

Via | Wall Street Journal

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