Retweet: condivisione prima di tutto

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Non si ferma il tira e molla tra Twitter e gli altri social network, fatto a colpi di innovazioni e soprattutto implementazioni nelle funzionalità. La piattaforma di microblogging Twitter, ha infatti pronta al lancio, una novità alquanto interessante: il supporto al progetto Retweet.

Questo progetto, dovrebbe essere una svolta nell’ambito delle reti sociali, a quanto viene riportato da rumors e da sviluppatori in erba che stanno lavorando in Twitter.
Biz Stone, come fondatore e manteiner di Twitter, ha dichiarato molto entusiasta che Retweet è (ad oggi in beta) e sarà nel futuro prossimo, un “grande esempio di condivisione delle informazioni“, che potrebbe avere un interesse di livello mondiale, al punto da rendere il primato della comunicazione allo scambio dei messaggi.
Parole molto forti che vorrebbero far tremare tutti i competitors nell’attesa del lancio ufficiale del progetto.

La pratica del Retweeting, consisterebbe nella possibilità da parte degli utenti di condividere qualsiasi link ritenuto interessante, sulla piattaforma di microblogging Twitter, semplicemente aggiungendo le lettere “RT” al messaggio prima di condividerlo.
Questa tipologia di progetto, sarebbe comunque condivisibile con tutti con una possibilità di aggiungere alla rete Twitter lo scambio dei link.

Attualmente la beta è disponibile ad uso interno ed in fase di test allo staff di Twitter, ma tra poche settimane sarà disponibile al grande pubblico per testarne le eventuali possibilità. Possibilità che vengono definite in primis dai rumors “cattivi”, come una nuova possibilità di fare business e soldi con i link, una meta alla quale secondo molti, Biz Stone, ambirebbe con Twitter.

Sarà proprio vero allora che l’uccellino di Twitter voglia diventare cattivo come auspicato tempo fa da alcune testate inglesi? Questo sicuramente non verrà “mostrato” con semplicità dall’esterno, ma sembra proprio che siano in molti gli accaniti sostenitori di Facebook pronti a fare la guerra a Twitter sia nel mondo della finanza che quello della pubblicità.

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