Lo spaccio su Facebook

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Ancora attualità che colpisce i social network, stiamo parlando nuovamente di Facebook che ancora una volta spodesta il caro telefono per diventare mezzo di comunicazione primario. Importante è la forma di “pulizia” che viene vista in questo mezzo come alternativa alla comunicazione intercettata. Il telefono rimane quindi mezzo principale per diffondere notizie rapide e soprattutto per chiacchierare di gossip, il social network invece adesso diventa mezzo per prendere appuntamenti con il pusher sotto casa ed evitare le intercettazioni.

Purtroppo anche a questo si è arrivati, il mondo dei pusher 2.0, secondo le statistiche è sempre più vivo e soprattutto le tecnologie che avanzano li stanno facendo sempre più “professionalizzare” sotto questo punto di vista.

I trafficanti organizzati a livello mondiale ne hanno inventate di tutti i colori per portare “la cattiva dose” da un posto all’altro del Pianeta, ma sembra che i loro piccoli aguzzini non siano rimasti a guardare e si siano inventati anch’egli dei nuovi mezzi per diffondere la propria “merce” e pubblicizzarsi alla meglio. La cronaca ci sta spiegando come è possibile che gli spacciatori si siano spostati sui social network. La notizia portante arriva dalla provincia di Firenze, dove tre ragazzi sono stati arrestati per spaccio, di cui uno di 19 anni e due minorenni di 17 anni.

L’accusa è quella di spaccio di stupefacenti on line. Secondo le Forze dell’Ordine, i giovanissimi, su Facebook contattavano i ragazzi iscritti, tutti potenziali clienti. L’operazione chiamata spaccio 2.0, è nata dopo l’aver fermato un ragazzo per un controllo stradale che era in possesso di stupefacenti. Il giovane impaurito ha subito raccontato tutto, permettendo agli agenti di “trasformarsi” in un cliente on line e di conseguenza arrivando al fulcro degli spacciatori con l’inganno che Facebook come ben sappiamo permette. Un segno positivo per Facebook che vede ancora una volta il suo primato, ma comunque non sempre nel bene e nel giusto.

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