La fuga da WhatsApp evidenzia i crescenti timori sulla privacy

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Il rischio che si possa dar vita ad una vera e propria fuga da WhatsApp, in questo periodo, è concreto. Milioni di utenti di app di messaggistica digitale sembrano aver cercato servizi alternativi nell’ultima settimana, dopo che WhatsApp di proprietà di Facebook ha annunciato modifiche alla sua politica sulla privacy. La reazione evidenzia una crescente preoccupazione – e mancanza di chiarezza – tra gli utenti in merito alla privacy dei dati.

WhatsApp
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Cosa sta avvenendo realmente con WhatsApp?

Secondo la società di analisi delle app mobili Sensor Tower, il concorrente di WhatsApp Signal ha registrato 17,8 milioni di download tra il 5 gennaio e il 12 gennaio, rispetto ai soli 285.000 della settimana precedente. La collega app di messaggistica Telegram ha registrato 15,7 milioni di download durante lo stesso periodo, oltre il doppio dei 7,6 milioni di download visti la settimana prima. Molti si sono anche riversati sulla meno conosciuta Threema, un’app di messaggistica a pagamento che si rivolge principalmente ai paesi di lingua tedesca, dove la sensibilità alla protezione dei dati è alta .

“I download stanno andando alle stelle”, ha detto a DW il capo del marketing e delle vendite di Threema, Roman Flepp. “La scorsa settimana abbiamo registrato un numero di download giornalieri 10 volte superiore rispetto a un giorno normale. Quindi ora stiamo parlando di centinaia di migliaia di nuovi utenti ogni giorno. Questo è molto.”

Nel frattempo, i download di WhatsApp sono scesi a 10,6 milioni, dai 12,7 milioni della settimana prima. Ha spinto WhatsApp a rilasciare un chiarimento, arrivando in seguito ad annunciare che avrebbero ritardato gli aggiornamenti fino al 15 maggio.

“Non sono sorpreso che le persone non sappiano davvero a cosa dovrebbero acconsentire in aggiunta rispetto alle cose a cui avevano acconsentito prima”, ha detto a DW il Garante europeo della protezione dei dati Wojciech Wiewiorowski. L’annuncio di WhatsApp ai suoi utenti è stato “estremamente breve” e “banale”, ha detto.

“Poiché le persone sono consapevoli della concentrazione del mercato e del fatto che ci sono sempre meno aziende che hanno effettivamente un controllo sempre maggiore sulle informazioni online, la situazione con la condivisione dei dati tra i servizi sta creando qualche dubbio per gli utenti”.

Nonostante il ritardo di tre mesi, l’aggiornamento previsto rimarrà lo stesso. Le modifiche sono necessarie per consentire agli utenti di inviare messaggi alle aziende tramite WhatsApp, ha affermato la società in una nota. Staremo a vedere se ci saranno ulteriori mosse per placare gli animi da parte del team nei prossimi giorni.

708 commenti su “La fuga da WhatsApp evidenzia i crescenti timori sulla privacy”

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