In libreria sui social network: “Facebook: domani smetto”

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Alessandro Q. Ferrari, autore moderno paragonato per quest’opera ad Italo Svevo che narrava di Zeno che…domani avrebbe smesso, è l’ideatore del nuovo libro dedicato ai social network dal titolo “Facebook: domani smetto. Un libro per uscire dal tunnel (o quasi)”. Ferrari, cerca di fare un viaggio tra le identità private e pubbliche degli iscritti a Facebook, navigando nella loro vita attraverso foto, post in bacheca ed avvisi. Questo viaggio giunge ad un punto: il 14 Marzo del 2199 quando sul settimanale “AQ”, in un articolo si spiegherà ai lettori come si è arrivati sull’orlo dell’estinzione totale dei rapporti umani in real life, grazie alla nascita di popolazioni vissute virtualmente.
Alessandro Q. Ferrari, riporta nel suo antefatto: “Ancora oggi gli storici si interrogano sul senso di tutto ciò e soprattutto su quali fossero i reali intenti del creatore di questo mefistotelico sistema. Di sicuro si arriverà a capire che «dietro ad un nome palesemente falso» di un fantomatico creatore del social network «si nascondeva un piano segreto per catalogare e controllare tutta l’umanità”. Tutto questo perchè: “nell’arco di pochi anni, però, il mondo venne condotto alla rovina. Facebook divenne l’unico centro del sapere, l’unica chiesa, l’unico stato. E nessuno uscì più di casa. Persino portare giù il cane divenne problematico e fuori moda. Privato di sole e attività fisica il corpo subì mutazioni che ebbero conseguenze devastanti (anche perché grazie al fotoritocco restarono segrete per anni)”. Sembra un tragico epilogo di una catastrofe annunciata, una messa in guardia che si confonde con la fantascienza, o semplicemente un escomotage narrativo per attirare l’attenzione.
Il libro è strutturato con nove capitoli contenenti dialoghi tratti dalle chat, di commenti alle fotografie, poke mandati anche senza conoscere, attese di amicizia lunghissime, e cambiamenti repentini di status fatti per necessità o per ripicca.
La tragica conclusione di Ferrari, potrebbe però scandalizzare i molti lettori, anche se sicuramente non potrà modificare il loro modo di essere: “Facebook non ha assorbito la tua vita: Facebook è la tua vita”, e dopo la conclusione le giustificazioni inesistenti come il “non servono sei mesi di disintossicazione off-line (…) perchè la vita non ha più lo stesso sapore” senza Facebook.
I rumors letterari quindi consigliano tranquillità, perchè nemmeno questo libro riuscirà a farvi smettere di “Facebookarsi”.

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