Gruppo razzista su Facebook non censurato

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Lo scandalo viaggia sul web 2.0 e colpisce nuovamente Facebook. Tanti sono i casi in cui abbiamo sentito parlare di brutte professioni su Internet, come l’inno alla pedofilia, alla violenza e ad altre pratiche che oltre all’illegalità nascondono anche un retrogusto pessimo di etica di basso fondo.
Ebbene sembra che il filone di “cattiveria” nei confronti degli altri a mezzo del social network non sia finito ancora ed anzi sia sempre più forte. Se pochi giorni fa, l’Italia stava festeggiando l’Unità Nazionale, alcuni utenti di Facebook, l’hanno forse festeggiata in maniera frivola oppure considerandola inutile.

Questa è l’amara verità dopo la festa dei  150 anni dell’Unità Nazionale. Il social network Facebook è stato terreno scenario di una presenza oscura non ancora rimossa. Stiamo parlando della creazione da parte di autori poco nazionalisti di una pagina che risulta essere sconcertante per gli utenti che hanno creduto nell’Italia Unita.

L’idea di cattivo gusto è stata pubblicata in concomitanza con l’avvio dei bombardamenti in Libia, nella missione degli Alleati contro Gheddafi. Il gruppo dal titolo “Gheddafi usa scudi umani? Mandiamogli sardi, siculi e napoletani”, purtroppo ha avuto tanto successo al punto da avere una marea di iscritti in poche ore, che purtroppo hanno risposto all’invito pessimo di questi creatori anti nazionalisti.

Nel gruppo, le offese contro il Sud Italia, contro gli isolani e soprattutto contro i napoletani, che ha però anche scatenato l’indignazione e la rabbia di molti utenti pacifisti ed amanti dell’Unità d’Italia. La pagina segnalatissima su Facebook non risulta ancora essere rimossa e contiene in se anche una serie di persone che si sono registrate con falso profilo, solo per aumentare la “voce in capitolo” di questo gruppo. La spiegazione nella scelta di siciliani, sardi e napoletani, non sarebbe un caso, visto che le basi scelte come militari per l’Italia sono in Sicilia (Trapani-Birgi), in Sardegna (Decimomannu) e a Napoli (Capodichino).

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