Yara e l’epilogo di Facebook

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La morte di Yara Gambirasio sta sicuramente toccando il cuore di tutti e la coscienza di molti sta cominciando a scalpitare alla ricerca della giustizia che unisce gli uomini di buona fede. Internet ed i social network in primis hanno divulgato migliaia di messaggi di vicinanza alla famiglia della piccola scomparsa e selvaggiamente uccisa giorni fa. Ancora per una volta, ad essere vicini alle famiglie, quindi, gli “abitanti” dei social network che dimostrano quanto sia importante per loro la giustizia, mostrando anche l’aspetto più democratico di Internet.

In queste ore, proprio su Facebook, si trovano gruppi pieni di frasi, pensieri e ricordi riguardanti la povera piccola Yara, ed anche a chi in maniera violenta e brutale le ha strappato la vita.
La storia non a lieto fine sembra aver sconvolto i navigatori del web, che seppur presi dalle loro vite digitali, non hanno dimenticato di andare a scrivere due righe per quella ragazzina che dopo mesi dalla scomparsa è stata ritrovata senza fine, con un corpo martoriato a pochi chilometri dal luogo della sua sparizione.

Yara Gambirasio, nella mente della sua famiglia, nella mente di chi la cercava (volontari e forze dell’ordine) ed anche nella mente e nel cuore degli utenti del network.

Le pagine aumentano, i gruppi pure e soprattutto si cerca in ogni modo di far sentire la vicinanza alla famiglia sconvolta da questo evento. Ricordiamo il forte attivismo proprio su Facebook nei giorni scorsi di gruppi come “Gruppo per trovare Yara Gambirasio”, che dal momento della scomparsa, fino al ritrovamento del cadavere ha contato oltre 72.000 iscrizioni e mi piace, terminati in pianti ed addii sentiti dal cuore in questi giorni con queste pessime novità.
I messaggi dolci sono sicuramente un ottimo ricordo del popolo di Internet nei confronti della ragazzina, ma i gruppi si popolano ultimamente anche di messaggi di violenza brutale contro chi, ancora ignoto, ha potuto martoriare il corpo di un’anima innocente come Yara.

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