Facebook e finanziamenti: coppia possibile

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Il problema è sorto negli Stati Uniti d’America, dove questa “moda” ha cominciato a prendere il sopravvento aumentando quotidianamente. Il Governo, infatti, ha dovuto elaborare una legge su misura per fermare gli “spietati” sfruttatori.
Stiamo parlando di loschi figuri che dopo aver reperito dati personali e fotografie da Internet e nello specifico da Facebook, si dedicavano alla falsificazione dei documenti personali per poter rubare identità e fare danni. Solo dal 1 Luglio, infatti, sono già due le denunce fatte dal Movimento Consumatori. La prima vittima è stata per l’Italia Massimo Gagliardi che ha dichiarato che: “Come movimento volevamo aprire una linea di credito con la Banca Etica, è così che ho scoperto che qualcuno mi aveva rubato l’identità”. Egli, ha scoperto di essere iscritto all’albo dei cattivi pagatori per la Banca di Italia perchè dopo aver acquistato una Playstation 3 con i giochi (a nome suo) per un valore di finanziamento di 1.300 euro, non ha mai pagato nemmeno una rata. Dalle spiegazioni  del legale viene fuori che: “Essere iscritti al Crif può essere un danno enorme. Chi viene segnalato può rivolgersi a qualunque banca, ma non otterrà un finanziamento, un fido, un blocchetto degli assegni. Paradossalmente, se avessi voluto acquistare un immobile e avessi pagato la caparra fidando in un mutuo, avrei perso quei soldi perché la banca non mi avrebbe più fatto credito. Per uscire da queto incubo ci vogliono cinque anni…per fortuna nel mio caso il codice del documento d’identità non corrispondeva al mio”.
I dati personali, sono quelli di Facebook ed infatti, proprio grazie ad un errore di battitura sul social network si è potuti risalire al fatto che i documenti presentati non sono realmente quelli di Gagliardi. Ma non è stato l’unico. Il secondo caso, riporta di un ventenne di Milano che ha scoperto di avere un contratto di credito al consumo da Mediaworld mai stipulato da se stesso. La domanda è: ma come fanno a risalire a tutti i dati personali? Ebbene, secondo i dettagli del Movimento dei Consumatori, Facebook, MySpace e NetLog sono dei contenitori inestimabili di dati personali e quindi reperire informazioni non è difficile. Ad occuparsi del caso in Italia è proprio il presidente del Movimento Consumatori: “Come Movimento Consumatori stiamo seguendo il caso di un altro ragazzo che si è ritrovato con un finanziamento della Finconsumo. In quel caso i truffatori sono riusciti a ottenere i suoi dati anagrafici dalla famiglia. Due falsi rappresentanti di materassi si sono presentati a casa della madre e, fingendo di voler presentare i loro prodotti al figlio, si sono fatti mostrare i documenti d’identità”. Quindi attenzione quando si divulgano i propri dati personali.

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