Facebook contro i pericolosi botti

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Petardi

 

 

I social network tra gruppi inutili e pagine create meramente a scopo commerciale, ogni tanto cercano di riunire persone che sposano una causa “seria” da portare avanti per evitare disgrazie e mali comuni. E’ il caso del nuovo gruppo proposto su Facebook che ha già superato i 1.500 iscritti in pochi giorni dalla creazione e che va contro l’utilizzo dei fuochi artificiali proibiti.

 

Il gruppo è stato fondato da Gennaro Capodanno, su Facebook.

 

L’ingegnere napoletano, già da tempo si occupa di cause sociali e sta utilizzando Facebook come mezzo di diffusione delle stesse: “Sono già circa 1.500 gli iscritti al gruppo ma altri se ne aggiungono con il passare delle ore e con l’approssimarsi del 31 dicembre. Moltissimi anche i commenti che non solo plaudono all’iniziativa ma si richiamano al senso civico della gente, affinché il 2010 non inizi con il solito funesto bollettino di guerra, con centinaia di feriti ed anche, come già avvenuto negli anni scorsi, con un tributo di morti.

 

L’anno scorso il bilancio ufficiale fu di ben 382 feriti, dei quali 28 gravi e di un morto, un giovane napoletano colpito da un proiettile vagante. Quest’anno ci auguriamo fortemente che, grazie anche alla nostra iniziativa, il bilancio possa portare la cifra zero sia per quanto riguarda i feriti che i morti, sancendo la definitiva scomparsa di quest’abitudine funesta, che causa lutti e dolori con sofferenze che segnano sovente tutta la vita“. In effetti, il bilancio negli anni non è mai stato dolce con i minorenni che per “giocare” quella notte hanno rischiato di perdere arti, oppure la vista o rischiare di mutilare chi gli stava accanto, solo per “scherzare” un po’.

 

 

Probabilmente non è solo colpa dei piccoli che vogliono giocare, ma molto spesso dei genitori che permettono questo tipo di “divertimenti”.
Ancora una volta in questo caso, è da apprezzare il modo in cui Facebook riesce a cogliere consensi per queste buone iniziative.

248 commenti su “Facebook contro i pericolosi botti”

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