Facebook: cartelle cliniche sul social network

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dottoreLa condivisione di dati su Facebook inizia a sorpassare i confini dell’immaginabile. Secondo uno studio effettuato dalla ricercatrice Katherine Chretien, sul social network più conosciuto del mondo circolano dati sensibili di pazienti ricoverati presso ospedali e centri clinici. Il fenomeno è diffuso soprattutto in America, dove giovani dottori ancora praticanti  si scambiano foto, esiti e commenti.

Una violazione della privacy bella e buona che colpisce anche la sfera blog.

Katherine Chretien ha intervistato una vasta scala di dottori e paramedici per dare credito alle proprie affermazioni. Ecco il resoconto dell’indagine:

Il 13 per cento degli studenti ha ammesso di aver rivelato su Facebook, blog o altri social network informazioni confidenziali sui propri pazienti. Non vengono fatti nomi, ma vengono dati abbastanza indizi perche’ i pazienti e i loro famigliari si riconoscano. Inoltre, il 60 per cento del materiale postato dagli studenti delle scuole mediche contiene immagini a rischio o linguaggio volgare, anche se non si tratta di un comportamento illegale puo’ essere comunque problematico perche’ rovina il rapporto di fiducia del paziente nei confronti del dottore.

Si tratta di una vera e propria violazione della privacy del paziente. La formazione data ai medici, in materia di “dati sensibili” dovrebbe essere aggiornata, per tutelare i pazienti dai rischi di violazione per la privacy presentati da social network e blog.

La frase preoccupante è: Vengono dati abbastanza indizi perchè i pazienti e i loro famigliari si riconoscano.

In questo modo, chiunque è stato operato e ricerca informazioni sull’intervento subito e/o ricerca testimonianze di altri, che hanno avuto la stessa infermità, si potrebbe ritrovare schedato su Facebook o su un blog apposito creato dal medico curante.

Però c’è da ricordare che se questo fosse fatto secondo consenso del paziente, la pratica non sarebbe illegale. Ma potrebbe realmente aiutare terzi a comprendere di più il male dal quale sono affetti.

Come si cercherà di fermare tale fuga di informazioni?

246 commenti su “Facebook: cartelle cliniche sul social network”

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