Twitter, come fare una ricerca in tempo reale con Tweetzi e BackTweets

Fare una ricerca interna a Twitter non è proprio una cosa semplicissima. Se è capitato anche a voi di imbattervi su Twitter in una notizia interessante o in un indirizzo web utile, senza però avere avuto la saggezza di prendere subito nota, pensando magari di recuperare quelle informazioni in un secondo momento. Ma con Twitter, anche una semplice ricerca può diventare un’impresa molto dura.

La ricerca interna di Twitter, più nota come Twitter Search, è infatti uno strumento utile ma poco intuitivo: non compare infatti nella homepage, ma in un sottodominio Twitter poco noto agli utenti inesperti. Oltretutto, Twitter Search non comprende le funzioni di ricerca avanzata, che talvolta sono indispensabili.

Esiste però più di un’alternativa a Twitter Search in grado di fare una ricerca su Twitter in modo semplice e veloce.

Con Twistory aggiungi Twitter al tuo calendario

A prima vista, Twistory può sembrare un servizio di cui non si ha bisogno. Eppure, una volta che lo si ha provato, è quasi impossibile tornare indietro.
Con Twistory è possibile agglingere i propri twitts al calendario preferito, che può essere Google Calendar, come il calendario di Thunderbird, di Outlook, oppure di altre applicazioni.

Twistory funziona così, esportando in formato iCalendar (uno standard molto diffuso per lo scambio di dati di calendari) tutta la cronologia di Twitter, e integrandola alle applicazioni web e desktop più popolari.

La grafica di Twitter è costata 6 dollari

L’uccellino bianco di Twitter è probabilmente uno degli elementi grafici di maggior successo della Rete. Ed è costato solo sei dollari. Tanto ci ha guadagnato Simon Oxley, il designer anglo-giapponese che ha venduto il suo disegno ai fondatori di Twitter. L’illustrazione infatti era presente sul sito iStockphoto, un portale web dove professionisti ed appassionati di fotografia e web design possono pubblicare i loro contenuti e metterli in vendita a privati o aziende.

Il disegno di Oxley è stato pagato circa 15 dollari, ma considerando che il creatore del contenuto guadagna solo il 40% sul prezzo di vendita, mentre il resto viene incassato da iStockphoto, possiamo ragionevolmente supporre che la grafica di Twitter è costata al noto network, quanto un panino di McDonald. Niente male per una community che è tra i primi 100 siti più importanti del mondo.

Twitter e privacy: la disavventura di David Pogue

Rispettare la privacy di un individuo, anche se si tratta di un personaggio pubblico, sembra essere una cosa sacrosanta per i navigatori americani. La prova ci viene fornita dalla buffa disavventura di David Pogue, famosissimo tech columnist del New York Times. Pogue ha dato per errore il suo cellulare su twitter, inoltrandolo ad una lista di “followers” che comprende circa 21.000 contatti.

Le intenzioni di David Pogue erano assai meno invasive, in realtà quel numero avrebbe dovuto pervenire a pochi e selezionati contatti. Ma la fretta gli è stata fatale, e il giornalista ha dimenticato di digitare la D per inserire il comando Direct Message, cioè “messaggio privato”. Quando si è accorto dell’errore, era già troppo tardi: il suo numero era stato inviato alle bacheche di tutti gli utenti. David Pogue non ha potuto fare altro che inviare subito un altro twitt, in cui chiedeva ai suoi followers di cancellare il messaggio precedente e di non usare il numero che vi era scritto. E infatti, nessuno ha mai chiamato quel numero.

Twistori misura lo stato di salute di Twitter

Vi piacerebbe chiedere a Twitter «Come ti senti oggi?» e avere addirittura una risposta? Allora Twistori è quello che fa per voi. Twistori è un sito web creato da Amy Hoy e Thomas Fuchs, che tiene nota degli stati emotivi degli utenti Twitter, monitorando così il “cuore” di questa popolare piattaforma.

Con Twistori è possibile visualizzare i Twitts, cioè i messaggi di Twitter, come se scorressero sora un rullo, ordinati per importanza in base alle parole chiave amore, odio, pensare, credere, sentire, e desiderare.

Top 5: i cinque migliori servizi per Twitter

Se usate Twitter da molto tempo, prima o poi sarete tentati di usare applicazioni di terze parti per dare un tocco di novità al vostro servizio di microblogging preferito, oppure per migliorarne le funzionalità.
Vediamo dunque quali sono i 5 servizi più utili pensati proprio per Twitter.

1 – Hashtags

Hashtags è stato progettato per accogliere le notizie in tempo reale di tutta la comunità Twitter. In più fornisce rapporti analitici e funzioni di indicizzazione per permettere agli utenti di monitorare ciò che sta accadendo ora.

2 – TwitterPoster

Volete misurare il vostro grado di popolarità nella blogosfera? TwitterPoster ve lo dirà con un simpatico tabellone che rappresenta il grado di influenza raggiunto da ogni utente Twitter.

3 – BigTweet

Naviga sul web con BigTweet, e farai sapere ai tuoi amici quali sono i siti che stai visitando, con un click.

Ecco come è nato Twitter

Sono rimasti sepolti nell’archivio fotografico di Flickr per quasi dieci anni, prima che Jack Dorsey, l’inventore di Twitter, li riportasse alla luce. Parliamo degli appunti che sono alla base della nascita di Twitter, qui documentati in una straordinaria foto che Dorsey caricò poi su Flickr nel 2006, anno in cui fu creato quello che oggi è certamente il sistema di microblogging più famoso al mondo.

All’epoca Jack Dorsey era solo un ragazzo che aveva messo in piedi, con pochi mezzi, una compagnia di servizi di consegna via internet. E proprio come molti altri ragazzi aveva un suo blog, sulla piattaforma di LiveJournal.Com.

«Una notte mi è venuta l’idea di realizzare un LiveJournal che fosse più “live”, cioè più vivo» ha dichiarato lo stesso Dorsey al Los Angeles Times. «Un blog con aggiornamenti in tempo reale, anche dalla strada, in modo da poter dire cosa stai facendo e farlo sapere subito ai tuoi amici. Un posto dove condividere le informazioni ovunque ti trovi, anche tramite SMS.»

Come aggiornare gli status di Twitter, Facebook, Friendfeed e MySpace in un colpo solo

Chi usa abitualmente i social network e i servizi di comunicazione e microblogging come Facebook, Twitter, MySpace o Friendfeed per segnalare news e link utili, per fare pubblicità al proprio sito di e-commerce, o semplicemente per tenersi in contatto con gli amici, sa quanto è importante aggiornare il proprio status in tempo reale. Ma davanti a una molteplicità così vasta di siti e servizi, la faccenda può andare anche per le lunghe, e portarci via molto tempo utile. Per fortuna, oggi sono disponibili molte applicazioni, plug-in e add-on che ci permettono di risparmiare tempo e fatica.

Le applicazioni più diffuse per modificare il vostro status message sono MySpace Twitter Sync che sincronizza lo status fra MySpace e Twitter, e la Twitter Apps per Facebook, che sincronizza appunto Twitter con Facebook. Sfortunatamente, nessuna di queste, al momento, permette un aggiornamento di status “bidirezionale” ma è possibile solo aggiornare lo status da MySpace a Twitter e non da Twitter a MySpace (è il caso di MySpace Twitter Sync), e da Twitter a Facebook (Twitter Apps).

Invece se abbiamo anche un account Friendfeed, e in più ci piace navigare con il browser FireFox, possiamo utilizzare un comodo add-on per aggiornare in un colpo solo il nostro messaggio di stato sui social network più famosi.

Nuove API di Facebook per migliorare lo status

Lo status updates (pop-up che descrive cosa state facendo, che musica ascoltate, dove siete, il vostro stato d’animo) tanto famoso e noto in MSN, AIM e tanti altri software di Messaggistica istantanea è uno dei diamanti di punta di social network come Facebook, Google Latitude (network georeferenziato) e Twitter, sta per creare forti competizioni tra i network.
Riconoscendo a Twitter in primis le opportunità create dalla sua apertura quali instant messaging, social networking,mashups et similia, Facebook, nella persona di Fred Wilson, ha annunciato il lancio di API nuove per equiparare e superare i livelli di Twitter. Il suo blog recita così:

Specifically, your applications can now directly access all of a user’s status, links, and notes via new methods and FQL calls. Your application will have access to any status, notes, or links from the active user or their friends that are currently visible to the active user. In addition, we’re opening new APIs for you to post links, create notes, or upload videos for the current user, and we’ve made setting a user’s status easier.

SN Magazine: dal social network alla carta stampata

Dopo Second Life Magazine, anche i social network in 2 dimensioni arrivano sulla carta stampata. Infatti è Acacia Edizioni che lancia questa sera a Milano al Circolo della Stampa la nuova rivista Social Network Magazine.
Si tratterà di tutti i social network a partire dall’acclamato Facebook fino al meno noto Plaxo passando per YouTube e LinkedIn. SN Magazine, avrà la redazione virtuale più grande del mondo perchè grazie alla collaborazione dei collaboratori on-line, riempirà le pagine del magazine cartaceo in maniera specialistica ma spesso anche generalista partendo dal presupposto di accettare tutte le singole proposte fatte dai creatori di comunità.
Caso particolare e da analizzare anche perchè sarà un giornale stampato senza i canoni delle testate su carta (indice, rubriche e numeri di pagina), ma sarà invece un modo per i fruitori e gli inserzionisti di agire verso prodotti nuovi basati sui social network.

Twitter colpito da phishing

Non c’è stato scampo nemmeno per loro. Eppure chi l’avrebbe detto che ci sarebbero cascati? Tra i molti che si sono visti rubare nome e password da un sito clone di Twitter ci sono anche Barack Obama, Rich Sanchez e Britney Spears. Pieni di messaggi ambigui, strani e soprattutto offensivi: così sono stati modificati i loro blog. Ma cos’è successo di preciso in questi giorni?

Il futuro dei Social Network a un bivio: Far pagare agli utenti o vendere agli operatori?

La crisi del 2008 che si ripercuoterà durante il 2009, non fara scanso dei social network. Si preannuncia la chiusura di molti e il proseguimento solo di pochi quali Facebook e MySpace. La scelta che sarà optata dai più piccoli per il 2009 sarà sicuramente di fornire a pagamento alcuni servizi che ora vengono forniti gratis, questo perchè la pubblicità non copre le spese dei servizi offerti.
Questo rischio è stato analizzato dagli analisti della Deloitte Research che hanno additato l’incapacità dei gestori dei social network, ne creare enormi colossi di dati (foto e video soprattutto), dovendo pagare ceninaia di milioni di dollari l’anno per contenere i dati di tutti gli utenti. Lo spazio di banda che necessita, anche sta cominciando a creare i propri problemi.

Secondo la Deloitte, da ogni utente i gestori possono ricavare solo pochi euro cents.

Le truffe online passano per i social network

Parcelling“, derivato dall’inglese “parcel” (letteralmente pacco), è la nuova truffa ai danni degli utenti del Web.

Il colonnello della GdF Umberto Rapetto

Il parcelling deriva dall’unione della causa del volontariato (fasulla) e della possibilità di reperire dati offerta dai Social Network. La potenza di questa miscela ha portato il colonnello Umberto Rapetto, responsabile del Gat, il Nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di finanza ad impiantare una lotta contro le Onlus criminali on-line.
La dinamica è basata sul recrutare il maggior numero di utenti dei social network e portarli con banner ed inviti a collaborare a (fittizie) Onlus per le popolazioni bisognose. Chi di solito aderisce, si vede recapitare una serie di richieste d’aiuto sostanzialmente economico, che porta a dare i propri dati della carta di credito per una piccola donazione, che si trasforma invece in una mega truffa per acquistare oggetti costosi tipo gioielli, televisori al plasma ed oggetti tecnologici. La merce viene spedita con il recapito del volontario in pacchi anonimi. Al ricevimento della merce, i truffatori, vanno a destinazione con un camion, e caricano la merce spacciata per gli aiuti umanitari.

Tamar Weinberg: la mia guida alla Netiquette 2.0

Tamar Weinberg

Suggerire la netiquette (modi di comportarsi on-line correttamente) nell’epoca del Web 2.0 sembra qualcosa di impossibile visti i milioni di utenti esperti e meno esperti che sono on-line, ma c’è una appassionata del Web 2.0, Tamar Weinberg, che non si è spaventata di promuovere questa guida dall’alto della sua  esperienza vissuta in Real Simple Magazine, Search Engine Roundtable, Lateral Action, Mashable e Lifehacker.
Le regole d’oro proposte dalla blogger, vogliono spingere (secondo la prefazione) ad imparare come gestire le relazioni sociali on-line. La guida si articola in 6 capitoli oltre prefazione e conclusioni e nello specifico si basa su Facebook, Twitter, LinkedIn, FriendFeed, YouTube e StubleUpon.
Il rapporto così amichevole che Tamar utilizza nella guida, rende piacevole la lettura e veramente utile per imparare qualcosa. Le domande che l’autrice pone dall’inizio sono basate intorno ad una prima domanda chiave: “Fareste ciò nella vita di tutti i giorni?”.
Seguono i quesiti:
Comportarvi con qualcuno come foste amici senza esservi neanche presentati?