Il Pakistan censura anche YouTube

A un giorno di distanza dalla decisione del governo pachistano di censurare Facebook, la stessa sorte è toccata oggi a YouTube. Senza contare gli altri numerosi siti censurati dalle autorità, compreso Wikipedia. Mentre il social network di Zuckerberg era stato bandito a causa di un concorso sulle caricature di Maometto, il celebre sito social dedicato ai video, che quest’anno compie cinque anni di vita, è stato bloccato per “la presenza di contenuti scioccanti“, come dichiarato dalle Autorità per le Telecomunicazioni.

Già tre anni fa il Pakistan aveva censurato YouTube per via di alcuni video che andavano contro la morale della religione islamica.

YouTube censura il Grande Fratello

Big Brother Brasiliano

Non c’è limite agli scandali televisivi. E forse parlare di scandali televisivi è dire troppo perchè siamo ormai abituati a soubrette e show girl con le grazie al vento e baldi giovani dai pettorali scolpiti che mostrano le loro grazie sui calendari. Fatto sta che tra i social network c’è ancora un filo di buon senso per pensare ai minori.

E’ il caso di YouTube, che ha avuto un rapporto molto duro con i video del Grande Fratello Brasiliano. Il reality show che si tiene ormai in tutto il mondo, nella sua edizione brasiliana ha sempre regalato al pubblico delle calienti sorprese e soprattutto molte scene hot. Infatti è l’unico Big Brother del mondo che vede i concorrenti quotidianamente in bikini 24 ore su 24. Da qui, la scelta nelle policy di YouTube in versione brasiliana di vietare categoricamente il caricamento di determinati videoclip di contenuto più spinto sul proprio portale. Tutto questo, giustificato dal fatto che anche i minori possono andare on line e fare ricerche e magari vedere filmati non proprio adatti alla propria età.

Social porno: ecco i social network del sesso

zocku

Mentre YouTube e Facebook prendono provvedimenti sempre più efficaci contro la pornografia in Rete, altri network sembrano privilegiare il diritto alla libertà individuale e alla libertà di espressione, anche quando questa tocca argomenti controversi come il sesso. In principio era Ning, una piattaforma creata allo scopo di consentire a chiunque di crearsi il proprio social network, dove fino all’anno scorso, il porno sembrava diffuso e generalmente ben tollerato dai responsabili del network.

Infatti una ricerca aveva rilevato come il traffico di Ning era sostanzialmente dovuto ai contenuti per adulti presenti sulla piattaforma. Ma da Gennaio anche Ning ha preso provvedimenti contro i contenuti a luci rosse, e così sono spuntati i primi social network esclusivamente dedicati all’erotismo, dove è possibile trattare ogni argomento legato al sesso.

Canada: Facebook si scontra con la privacy

Dopo tante questioni avutesi nell’ambito di notizie nazionali ed internazionali, viene il dubbio che il binomio social network – privacy, non sia possibile. L’ennesima questione legale legata alla privacy riguarda il popolare social network Facebook e la regione Canadese. La gestione degli utenti e dei loro dati personali, infatti, sembrerebbe non essere perfettamente in linea con le normative a tutela della privacy in vigore in Canada. Questo è riportato dalle notizie quotidiane dell’agenzia di stampa Reuters, che ha citato testualmente alcune delle dichiarazioni fatte dal Commissario alla Privacy del Canada: Jennifer Stoddart.
Le dichiarazioni scottanti e ad alto rischio per il noto social network, parlerebbero in particolare della impossibilità di una definitiva cancellazione dei dati personali intesi come foto e attitudini (oltre che contatti), dai server del network Facebook.

Facebook e le regole della censura

Due artisti bannati da Facebook in meno di una settimana. E’ successo a Giovanna Casotto, pittrice, e autrice di fumetti famosa in Italia e all’estero, e allo scrittore, giornalista e critico letterario Franz Krauspenhaar. Il motivo? Presunti contenuti espliciti segnalati dagli utenti.

E’ ben noto che Facebook adotti una “policy” molto severa sul trattamento dei contenuti “illegali”, cioè di quei contenuti che non rispettano le regole del network. Purtroppo queste regole non sono sempre chiare, e finiscono per scatenare equivoci o allarmi di censura. Ricordate l’incredibile accusa con cui il network giustificò la rimozione delle immagini che rappresentavano delle madri che allattavano il proprio figlio? Ebbene, quelle immagini vennero rimosse perché “oscene e sessualmente esplicite”, mentre la presenza di gruppi a sfondo erotico/sessuale rimase costante. Addirittura, in quel periodo aumentarono le pagine a sfondo razzista e antisemita che incitavano alla violenza contro diversi gruppi etnici.

Qualcuno allora ha cominciato a lamentare ingiustizie. Solo pochi mesi fa, l’account dello scrittore Aldo Nove è stato rimosso per la terza volta senza nessuna spiegazione.

Censura YouTube, dove trovare il video di Benigni

Le lamentele circa la censura a YouTube dell’intervento di Roberto Benigni, che a Sanremo ha parlato del governo, di Berlusconi, e di omosessualità, hanno sollevato un bel polverone, nella rete e fuori. Ma per fortuna non esiste solo YouTube, ed ora il video è disponibile al pubblico non solo su Facebook, ma adesso anche sulla piattaforma Vimeo.

“È incredibile che si parli ancora degli omosessuali così, con questa incredibile rozzezza. Sono persone che si amano, non è che per colpa loro finisce la razza, come dice qualcuno. Nella storia dell’umanità ci hanno fatto dei doni enormi, ed è il sentimento dell’amore che caratterizza gli omosessuali. E quando c’è l’amore tutto diventa grande. Nemmeno , nemmeno la fede rassicura, l’unica cosa che rassicura è l’amore”. (Roberto Benigni da Sanremo 2009)

Ricordiamo che la rimozione del video del comico toscano, voluta dalla Rai, è stata motivata da una presunta violazione dei diritti d’autore. Una violazione che però non sembra interessare gli altri materiali Rai presenti su YouTube, tra cui spezzoni di X Factor, e vecchie fiction degli anni ’60. Di seguito, ecco uno dei video dell’intervento a Sanremo 2009. Lo spezzone comprende la recita della lettera di Oscar Wilde al suo amato.

Benigni a Sanremo: censura per YouTube ma Facebook resiste

L’intervento “pro gay” di Benigni a Sanremo era, fino a stamattina, uno dei video più cliccati di YouTube, almeno fino a quando non è apparso l’avviso “Questo video è stato rimosso a causa della violazione dei termini e condizioni d’uso“. Da quel momento, il video di Benigni continua ad essere caricato dagli utenti per essere successivamente rimosso. Tra le ipotesi di censura più accreditate, ci sono le parole di Benigni che invitano al rispetto per chi è omosessuale, parole che forse hanno dato fastidio ad alcuni dirigenti Rai.

Social network: il governo porterà la censura?

Sono passati giorni dalla decisione del Senato, ma oggi la notizia fa ancora scalpore e sono in tanti quelli che iniziano a preoccuparsi. Difatti da quello che riemerge dalla seduta svoltasi qualche giorno fa, aumenteranno in modo netto i controlli e il filtraggio sulla rete da parte delle autorità, ponendo così fine ai numerosi fatti di scandalo e di ingiustizia. Quelli più noti sono quelli che hanno dipinto le pagine web di facebook in questi mesi: gruppi mafiosi, gruppi di violentatori, foto e video indecenti, e quanto altro ancora. Va bene un filtraggio ma, da come ne si parla in questi giorni, sembra che ci sarà una vera e propria censura.