Palazzo Chigi si scontra con i social network?

La notizia di ieri, aveva colpito tutti i dipendenti e tutti coloro che hanno una postazione computer con possibilità di connessione ad Internet di Palazzo Chigi. Dal primo pomeriggio, fino a tarda serata, infatti, due siti web tra i più famosi social network del mondo (parliamo di Facebook e di YouTube), non sono stati visibili dagli utenti del Palazzo. Immediatamente la diffusione (infondata ufficialmente) della notizia che il comparto tecnico di Palazzo Chigi, dopo precise direttive abbia volontariamente oscurato i due siti Internet per gli utenti del Palazzo.
La voce circolata, è che la decisione sia partita dal Ministero della Pubblica Amministrazione e questa pratica è stata l’unica eseguibile, per permettere la riduzione dei nullafacenti. Tecnicamente, un nuovo mezzo legato alla “Battaglia ai fannulloni” lanciata tempo fa dal Ministro Renato Brunetta.
Il collegamento mentale, semplice per gli utenti, è stato fatto, anche perchè ci si è trovati a fronteggiare questa situazione proprio nel momento in cui in Gran Bretagna, il Governo, ha invitato tutti i propri dipendenti ad utilizzare come social network solo il famoso Twitter.
La non veridicità della notizia è stata confermata ieri sera dalle parole dirette del Ministro Brunetta, che ha affermato chiaramente la “non predisposizione del blocco”, infatti, nessuna circolare oppure avviso da parte del Ministero è giunta all’area tecnica per oscurare i due siti internet. Un semplice guasto? Forse si, ma ha creato immediatamente uno scalpore mediatico dovuto alla comunicazione di qualche dipendente interno di Palazzo Chigi alla stampa.

L’Italia del Governo dichiara apertamente che la battaglia ai fannulloni, non va vinta attraverso le privazioni, ma tramite il far maturare persone e dipendenti delle Pubbliche Istituzioni. Non si arriverà sicuramente alle situazioni che si sono create in alcune realtà d’Europa, o addirittura in Cina dove stanno imponendo ai produttori hardware e software di vendere i computer con dei filtri per vietare determinate applicazioni.